Dopo il diluvio
97
all’aria aperta, fece in modo che la terra diventasse un enorme cimi-
tero. Un vento impetuoso che doveva asciugare quel mare di fango,
mosse le acque con grande forza tanto da abbattere le cime di alcu-
ne montagne e accumulare sui cadaveri alberi, massi e terra. Allo
stesso modo l’oro, l’argento, il legno pregiato e le pietre preziose,
tutte le ricchezze che prima avevano rappresentato la bellezza e il
potere, l’interesse supremo degli uomini vissuti prima del diluvio,
furono seppelliti in modo che non si potessero più vedere né trovare
facilmente.
Potenti ondate trascinarono su questi tesori una così grande
quantità di terra e rocce da formare in alcuni casi delle montagne.
Dio vide che con l’aumentare delle possibilità di ricchezza, gli
uomini cadevano in una corruzione sempre più profonda. I tesori
[86]
che avrebbero dovuto spingere l’uomo all’amore e alla riconoscenza
nei confronti del Creatore, erano diventati fine a se stessi, un vero
oggetto di idolatria. Nello stesso tempo, Dio era diventato oggetto
di disonore e disprezzo.
L’assetto della terra era stato così stravolto che era impossibile
descriverla. Le montagne, una volta così belle nella loro perfetta
simmetria, erano diventate scoscese e irregolari; molte erano addi-
rittura scomparse senza lasciare traccia, mentre al posto di antiche
pianure sorgevano ora intere catene montuose. Questi terribili scon-
volgimenti apparivano più evidenti in certe zone, soprattutto dove
un tempo esistevano i più ricchi depositi di oro, argento e pietre
preziose. Nelle regioni disabitate, e in quelle in cui la corruzione
morale era stata minore, il danno risultò meno ingente.
Immense foreste vennero sepolte e formarono gli estesi strati di
carbone e i vasti giacimenti di petrolio che oggi conosciamo, che
spesso si incendiano e bruciano sotto la superficie terrestre. Così le
rocce ardono, le pietre calcaree bruciano, il minerale ferroso fonde;
l’azione dell’acqua sulla calce insieme all’enorme energia sprigio-
nata dall’immenso calore, determina terremoti, la nascita dei vulcani
e le loro potenti eruzioni. Quando il fuoco e l’acqua vengono in con-
tatto con i minerali delle strutture rocciose, determinano esplosioni
sotterranee che rimbombano con un tuono sordo. L’aria che fuorie-
sce in superficie, in seguito a questi fenomeni, è calda e soffocante e
provoca l’eruzione vulcanica. Spesso tuttavia queste forze interne
esercitano una pressione così forte da sconvolgere la crosta terrestre