Pagina 114 - Patriarchi e profeti (1998)

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Patriarchi e profeti
dall’oppressione, dalla violenza e dalla brutalità.
Gli uomini di Babele avevano deciso di stabilire un governo indi-
pendente da Dio. Vi erano fra loro alcuni che, tuttavia, manifestavano
ancora la loro fede: essi vennero ingannati dalle dissimulazioni di
persone malvagie, che li coinvolsero nei loro orgogliosi progetti.
Per amore di questi uomini fedeli, il Signore ritardò il suo giudi-
zio, aspettando che il tempo rivelasse le vere caratteristiche di ogni
individuo. Fu solo allora che i figli di Dio lottarono per ritornare sui
loro passi e separarsi da chi era corrotto, ma ormai la maggior parte
di loro si era unita per sfidare il cielo.
Se queste persone avessero agito liberamente, esse avrebbero dif-
fuso ancora una volta la corruzione nel mondo. La loro alleanza ave-
va come obiettivo la ribellione e intendeva stabilire un regno di cui
l’uomo fosse il padrone esclusivo, nel completo rifiuto dell’autorità
di Dio.
Se questa coalizione si fosse realizzata, avrebbe avuto un potere
così ampio da cancellare dalla terra la giustizia e quindi la pace, la
felicità e la sicurezza. Al comandamento divino che è “santo e giusto
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e buono” (
Romani 7:12
) gli uomini si sforzarono di sostituire delle
leggi che permettessero di realizzare i loro piani, dettati dall’orgoglio
e dalla crudeltà.
Chi temeva Dio ne invocò l’intervento. “E l’Eterno discese per
vedere la città e la torre che i figliuoli degli uomini edificavano”
(
Genesi 11:5
). Fu per il suo amore nei confronti degli uomini, che
Egli vanificò i progetti dei costruttori della torre e fece crollare il
simbolo stesso della loro sfida. Fu per pietà, che Egli rese confuso il
loro linguaggio, ponendo fine alla ribellione. Dio sopporta a lungo la
malvagità degli uomini e offre loro molte possibilità di pentimento,
ma considera anche tutti gli espedienti di cui gli uomini si servono
per opporsi all’autorità della sua legge, che è santa e giusta. Talvolta,
la mano invisibile che impugna lo scettro del dominio agisce per
arginare la malvagità. Ciò dimostra in modo evidente che il Creatore
dell’universo, colui che possiede infinita saggezza, amore e verità,
è il sovrano supremo del cielo e della terra: il suo potere non può
essere sfidato da nessuno.
Il progetto dei costruttori di Babele sfociò nella vergogna e
nella sconfitta; il monumento del loro orgoglio rimase come ricordo
della loro follia. Tuttavia gli uomini continuarono ad avere lo stesso