Dio chiama Abramo
115
non vi sia una voce che parla loro dal cielo, la Parola di Dio e le
manifestazioni della Provvidenza rivolgono un appello agli uomini.
Può essere loro richiesto di abbandonare una carriera promettente,
di interrompere relazioni piacevoli e vantaggiose, di separarsi dai
parenti per percorrere una strada che sembra fatta solo di abnega-
zione, privazioni e sacrifici. Dio ha un piano per loro: il benessere
e l’influsso di amici e parenti impedirebbero lo sviluppo delle ca-
ratteristiche essenziali per il suo adempimento. Il Signore chiede a
[102]
questi uomini di allontanarsi dalle loro certezze, materiali e affet-
tive, e li guida in modo che essi riconoscano la necessità del suo
aiuto. Quando essi avranno fiducia solo in Dio, Egli si rivelerà. Chi
è pronto a rispondere alla chiamata di Dio, a rinunciare a progetti a
lungo accarezzati o alla compagnia dei propri cari? Chi, incurante
delle occasioni perse per seguire Gesù, accetterà nuovi compiti e
affronterà prospettive oscure, nel tentativo di realizzare con decisio-
ne e costanza l’incarico che Dio gli ha affidato? Colui che accetta
possiede la fede di Abramo e parteciperà con lui al “... sempre più
grande, smisurato peso eterno di gloria” (
2Corinzi 4:17
) al quale “...
le sofferenze del tempo presente non siano punto da paragonare...”
(
Romani 8:18
).
Abramo ricevette l’appello divino quando abitava in Ur dei Cal-
dei e di lì, ubbidendo a Dio, andò verso Charan (cfr.
Genesi 11:31
).
La famiglia di suo padre, che affiancava all’adorazione del vero Dio
anche le pratiche di culto pagane, lo seguì fino a Charan: qui Abramo
rimase fino alla morte di Terah. Proprio alla tomba del padre Dio
gli ingiunse di proseguire. Suo fratello Nahor e la sua famiglia non
vollero abbandonare la casa e i loro idoli. Oltre a Sarai, moglie di
Abramo, solo Lot scelse di condividere la vita nomade del patriarca:
egli era figlio di Haran, un fratello di Abramo morto già da molto
tempo. Tuttavia, un gruppo piuttosto ampio lasciò la Mesopotamia:
Abramo possedeva infatti molto bestiame, che in oriente costituiva
una vera ricchezza; aveva inoltre un seguito numeroso di servi e
operai. Aveva preso con sé tutto ciò che aveva, “... tutti i beni che
possedevano e le persone che aveano acquistate in Charan...” (
Genesi
12:5
) perché sapeva di partire dalla terra dei suoi padri per non farvi
più ritorno. Molti di coloro che seguirono il patriarca erano spinti da
considerazioni più nobili di quelle suggerite dall’interesse personale.
Abramo e Sarai, durante il loro soggiorno in Charan, avevano infatti