Pagina 120 - Patriarchi e profeti (1998)

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Patriarchi e profeti
indotto altre persone a credere e ubbidire al vero Dio. Costoro si
unirono al clan del patriarca e lo seguirono fino alla terra promessa.
“... E partirono per andarsene nel paese di Canaan; e giunsero nel
paese di Canaan” (
Genesi 12:5, 6
).
Si fermarono una prima volta a Sichem; Abramo si accampò
all’ombra della quercia di Moreh, tra il monte Ebal e il Gerizim, in
un’ampia e fertile valle dove sorgeva un uliveto e sgorgavano ricche
sorgenti. La regione in cui il patriarca si era addentrato era ampia
e fertile, un “... paese di corsi d’acqua, di laghi e di sorgenti che
nascono nelle valli e nei monti; paese di frumento, d’orzo, di vigne,
di fichi e di melagrani; paese di ulivi da olio e di miele” (
Deute-
ronomio 8:7, 8
). Ma per il gruppo dei fedeli di Yahweh un’ombra
oscura gravava sulle colline boscose e sulla pianura ricca di alberi
da frutta. Ma “... i Cananei erano nel paese” (
Genesi 12:6
). Abramo
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aveva raggiunto ciò che sperava, ma si trovava in un paese occupato
da stranieri e dominato dall’idolatria. In quei boschetti sorgevano
altari dedicati agli dèi pagani e sulle alture vicine venivano offerti
sacrifici umani.
Benché avesse fiducia nella promessa divina, Abramo piantò la
sua tenda con un triste presentimento. Allora “... l’Eterno apparve
ad Abramo e disse: Io darò questo paese alla tua progenie...”. Egli
sapeva che Dio era accanto a lui e non lo avrebbe abbandonato alle
insidie di un ambiente corrotto: questa coscienza rafforzò la sua
fede. “Ed egli edificò quivi un altare all’Eterno che gli era apparso”
(
Genesi 12:7
). Così, egli riprese il suo viaggio e si trasferì in una
località vicino a Bethel, dove eresse un nuovo altare e invocò ancora
una volta il nome del Signore.
Abramo, “l’amico di Dio”, ci ha lasciato un valido esempio. La
sua era stata una vita di preghiera: ovunque piantava la sua tenda,
costruiva un altare presso il quale riuniva tutta la sua gente per
il sacrificio della sera e del mattino. Quando l’accampamento si
spostava in un altro luogo, l’altare rimaneva. Negli anni successivi,
alcuni cananei nomadi che erano entrati in contatto con Abramo,
attraversando la regione, riconoscevano nell’altare il segno del suo
passaggio. Così, dopo aver piantato la loro tenda, riparavano l’altare,
per offrire un sacrificio al Dio vivente.
Continuando il suo percorso verso sud, Abramo dovette affron-
tare una nuova prova di fede. Non pioveva da tempo e la terra era