Dio chiama Abramo
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ormai arida: i ruscelli avevano cessato di scorrere nelle valli e l’erba
della pianura si era seccata. Le mandrie e i greggi non trovavano più
pascoli e la fame incominciò a minacciare l’intero accampamento.
Che cosa avrebbe fatto Abramo? Avrebbe dubitato dell’aiuto divino,
decidendo di ritornare nella ricca pianura caldea? Mentre le difficol-
tà aumentavano, tutti si chiedevano con apprensione quale sarebbe
stata la sua decisione. Finché Abramo conservò la sua fiducia, i suoi
compagni di viaggio sentirono che vi era ancora una speranza: Dio
era loro amico e li avrebbe guidati.
Abramo non poteva offrire una chiara spiegazione dei piani di
Dio ma rimase in attesa, certo della sua promessa: “... Ti benedirò e
renderò grande il tuo nome e tu sarai fonte di benedizione” (
Genesi
12:2
). Mentre pregava, pensò al modo di conservare in vita il suo
popolo e il suo gregge: non poteva permettere che le circostanze
facessero vacillare la sua fede nella Parola di Dio. In quella situa-
zione di crisi, non abbandonò Canaan per ritornare nella terra dei
caldei, dove sicuramente non mancava il pane. Cercò invece un rifu-
gio provvisorio, il più vicino possibile al luogo in cui Dio lo aveva
portato, con l’intenzione di ritornare a Canaan entro breve tempo.
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Il Signore, nella sua saggezza, sottopose Abramo a questa prova
perché sperimentasse la sottomissione, la pazienza e la fiducia. La
sua storia sarebbe stata tramandata nelle Scritture, a beneficio di
tutti coloro che da allora in poi sarebbero stati chiamati ad affrontare
situazioni difficili. Spesso Dio guida i propri figli lungo percorsi
misteriosi: tuttavia, non dimentica né respinge chi ha fiducia in lui.
Egli tollerò che la sofferenza colpisse Giobbe, ma non lo abbandonò.
Permise che l’amato Giovanni fosse esiliato nella solitaria Patmos,
ma il Figlio di Dio si incontrò con lui anche in quel luogo e gli occhi
dell’apostolo contemplarono scene di gloria immortale.
Dio permette che le prove affliggano il suo popolo perché ne
venga rafforzato e mantenga la propria fedeltà e ubbidienza e il suo
esempio costituisca per altri un incoraggiamento a resistere. “... Io
so i pensieri che medito per voi, dice l’Eterno: pensieri di pace e non
di male...” (
Geremia 29:11
). Le difficoltà che mettono a dura prova
la nostra fede, inducendoci a pensare che Dio ci abbia dimenticati, ci
avvicinano al Cristo in maniera più intima e profonda. Se deponiamo
i nostri pesi ai suoi piedi, Egli ci darà in cambio la sua pace.
Dio ha sempre messo alla prova il suo popolo attraverso la sof-