Pagina 140 - Patriarchi e profeti (1998)

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Patriarchi e profeti
Abramo ubbidì alla parola dell’angelo, anche se ciò apriva in lui una
ferita, e con profondo dolore fece partire Agar e suo figlio.
La lezione data ad Abramo, circa la sacralità del matrimonio,
doveva costituire un insegnamento per tutti. L’esperienza del patriar-
ca insegna che le prerogative e il successo del matrimonio devono
essere oggetto di un’attenta cura, anche a costo di sacrifici. Era Sara
l’unica vera moglie di Abramo; nessun’altra persona aveva il diritto
di condividere con lei il ruolo di moglie e madre. Per il rispetto che
nutriva per suo marito, Sara è stata presentata nel Nuovo Testamento
come un valido esempio. Ella non voleva che Abramo concedesse il
suo affetto a un’altra donna e il Signore non la rimproverò per aver
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richiesto che la sua rivale venisse allontanata. Sia Abramo sia Sara
mancarono di fiducia nel Signore e questo condusse all’unione con
Agar.
Dio voleva che Abramo diventasse il padre di coloro che sono
fedeli e in questo senso la sua vita è stata un modello per le genera-
zioni successive. La sua fede tuttavia non era perfetta. In Egitto, non
dichiarando apertamente che Sara era sua moglie, Abramo aveva
dimostrato sfiducia nei confronti di Dio. Per offrirgli la possibilità
di crescere spiritualmente, Dio lo sottopose a un’altra prova, la più
severa che un uomo sia stato chiamato ad affrontare. In una visione
notturna gli fu chiesto di recarsi nella terra solitaria di Moriah dove,
su una montagna che gli sarebbe stata indicata, avrebbe offerto suo
figlio come olocausto.
Quando Abramo ricevette quell’ordine aveva già centoventi anni:
anche per i suoi tempi, poteva essere considerato un uomo anziano.
Da giovane era stato forte, aveva affrontato con coraggio pericoli e
difficoltà, ma ora il vigore della giovinezza era svanito. Quando si è
pieni di energie si affrontano con coraggio le stesse prove e difficoltà
che più in là negli anni opprimono l’animo. Ma Dio aveva riservato
ad Abramo l’ultima e più terribile prova proprio quando, appesantito
dagli anni, egli avrebbe desiderato ardentemente riposarsi dopo una
vita di preoccupazioni e di lavoro.
Il patriarca viveva allora a Beer-Sceba, godendo ricchezze e
onori e veniva considerato un principe potente dai governanti di
quella zona. Migliaia di pecore e buoi pascolavano nelle pianure che
si estendevano intorno all’accampamento; da ogni parte vi erano le
tende di centinaia di servi fedeli. Il figlio della promessa, Isacco,