Pagina 139 - Patriarchi e profeti (1998)

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Il sacrificio di Isacco
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(
Genesi 16:9
). Quindi mitigò il rimprovero con parole di conforto:
“... Io moltiplicherò grandemente la tua progenie, e non la si potrà
contare, tanto sarà numerosa” (
Genesi 16:10
). Come segno eterno
della benevolenza divina, il Signore le chiese allora di porre al figlio
il nome di Ismaele, che significa “Dio ascolta”.
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Abramo aveva quasi cento anni quando Dio gli rinnovò la pro-
messa di un figlio che sarebbe nato da Sara. Egli tuttavia non com-
prese: il suo pensiero si rivolgeva infatti a Ismaele e si aggrappava
alla convinzione che grazie a lui si sarebbero realizzati i piani di Dio.
È per questo che, spinto dall’amore per il figlio, esclamò: “... Di gra-
zia, viva Ismaele nel tuo cospetto!” (
Genesi 17:18
). Allora il Signore
ripeté la promessa in maniera inequivocabile: “... Sara tua moglie ti
partorirà un figliuolo, e tu gli porrai nome Isacco; e io fermerò il mio
patto con lui...” (
Genesi 17:19
). Tuttavia Dio ascoltò la preghiera di
quel padre e disse: “Quanto a Ismaele, io t’ho esaudito. Ecco, io l’ho
benedetto, e farò che moltiplichi e s’accresca grandissimamente... io
farò di lui una grande nazione” (
Genesi 17:20
).
La nascita di Isacco avvenne dopo una lunga attesa, durata un’in-
tera vita, come coronamento delle più profonde speranze di Abramo
e Sara e nelle loro tende regnava ormai la gioia. Al contrario, per
Agar questo evento fece naufragare ambizioni a lungo accarezzate.
Ismaele, ormai un ragazzo, era stato considerato da tutto l’accampa-
mento erede delle ricchezze di Abramo e delle benedizioni promesse
alla sua discendenza; ora invece veniva messo da parte e per questo
la madre e il figlio odiarono il piccolo di Sara. La gioia generale
di quei momenti aumentò la loro gelosia, finché Ismaele osò deri-
dere apertamente l’erede della promessa di Dio. Sara ritenne che
l’atteggiamento di Ismaele avrebbe provocato conflitti continui e
chiese con insistenza ad Abramo che Agar fosse allontanata dal-
l’accampamento insieme al figlio. Il patriarca si trovava di fronte
a una scelta difficile. Come poteva mandare via suo figlio Ismaele
che amava? Prima di decidere, invocò la guida divina e il Signore
gli disse, tramite un angelo, di accontentare Sara. Il suo amore per
Ismaele e Agar non doveva condizionarlo, perché solo in questo mo-
do si sarebbero ristabilite nella sua famiglia l’armonia e la felicità.
L’angelo poi lo consolò promettendogli che, benché separato dalla
casa paterna, Ismaele non sarebbe stato dimenticato da Dio, che lo
avrebbe protetto e sarebbe diventato il padre di una grande nazione.