Il ritorno di Giacobbe in Canaan
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lo abbandonarono per farlo morire di fame. “Poi si misero a sedere
per prender cibo...” (
Genesi 37:25
).
Alcuni di loro si sentivano a disagio; non avvertivano la soddisfa-
zione che si erano aspettati da quella vendetta. Si stava avvicinando
un gruppo di viaggiatori, una carovana di ismaeliti che veniva da
oltre il Giordano e portava in Egitto spezie e altre mercanzie. Giuda
propose di vendere il fratello a quei mercanti stranieri, piuttosto
che lasciarlo morire. In questo modo lo avrebbero eliminato senza
macchiarsi del suo sangue. “... Che guadagneremo” insistette “a
uccidere il nostro fratello e a nascondere il suo sangue?” (
Genesi
37:26
). Tutti furono d’accordo e Giuseppe fu rapidamente tirato
fuori dalla cisterna.
Quando egli vide i mercanti comprese subito il terribile piano.
Sarebbe stato meglio morire che diventare schiavo; terrorizzato e
angosciato lanciò un appello ai suoi fratelli. Tutto fu inutile. Alcuni
si impietosirono, ma temendo di essere derisi tacquero. Sapevano di
essersi ormai spinti troppo oltre per poter tornare indietro. Infatti, se
Giuseppe fosse stato risparmiato, avrebbe raccontato al padre tutto
quello che era successo ed egli non avrebbe tollerato la loro crudeltà
nei confronti del figlio prediletto. Si sforzarono di rimanere insensi-
bili alle suppliche e lo abbandonarono nelle mani degli ismaeliti. La
carovana partì e presto scomparve oltre l’orizzonte.
Ruben tornò alla cisterna, ma non vi trovò più Giuseppe. Allar-
mato, rimproverò se stesso e si stracciò le vesti. Raggiunti i fratelli
esclamò: “... Il fanciullo non c’è più; e io, dove andrò io?” (
Genesi
37:30
). Informato della sorte di Giuseppe, sapendo che sarebbe stato
impossibile farlo ritornare indietro, Ruben fu indotto a unirsi agli
altri fratelli per nascondere la loro colpa. Uccisero un capretto e
macchiarono con il suo sangue la tunica di Giuseppe; quindi, la
portarono al padre. Gli raccontarono di averla trovata nei campi e
di aver temuto che si trattasse di quella del loro fratello. “... Vedi
tu” gli dissero “se sia quella del tuo figliuolo, o no” (
Genesi 37:32
).
Avevano avuto molta paura di portargli quella notizia. Tuttavia, non
erano preparati a una scena così dolorosa, all’immensa sofferenza
a cui dovettero assistere. “... È la veste del mio figliuolo” disse
Giacobbe “una mala bestia l’ha divorato; per certo, Giuseppe è sta-
to sbranato” (
Genesi 37:33
). Invano i figli tentarono di consolarlo.
Egli “... si stracciò le vesti... e fece cordoglio del suo figliuolo per