Capitolo 28: L’idolatria al Sinai
L’assenza di Mosè preoccupò gli israeliti, in attesa ai piedi della
montagna. Tutti sapevano che era salito sul monte insieme a Giosuè:
poi era entrato in quella fitta nuvola, che potevano vedere anche
dalla pianura in cui si trovavano. Da quel momento, Mosè era sem-
pre rimasto sulla cima della montagna, che i lampi della presenza
divina illuminavano a tratti. Gli ebrei erano ansiosi di rivedere Mosè.
Abituati ai simulacri delle divinità egiziane, riusciva loro difficile
avere fede in un essere invisibile. Mosè era un punto di riferimento,
ed essi avevano riposto in lui la loro fiducia. Ma ora era scomparso.
Passarono i giorni e le settimane: Mosè non ritornava. Benché la
nuvola fosse ancora visibile, nell’accampamento israelita cominciò
a diffondersi la voce che egli li avesse abbandonati, o fosse stato
ucciso dal terribile fuoco divino.
In quel periodo di attesa, gli ebrei potevano riflettere sulla legge
di Dio, che avevano udito, e preparare i loro animi a ricevere le
rivelazioni che Mosè avrebbe comunicato nel prossimo futuro. Ma
nessuno di loro dedicò molto tempo a queste riflessioni. Gli israeliti
non si sforzarono di comprendere meglio la volontà divina, né si
sottomisero con umiltà agli insegnamenti di Dio, per proteggersi
dalle tentazioni. Questo atteggiamento superficiale li rese ben presto
pigri e negligenti. Infine, scoppiò una rivolta.
La ribellione era un sentimento comune, soprattutto nei gruppi
più eterogenei, in cui il malcontento si era diffuso già da tempo, a
causa del prolungarsi del viaggio verso la terra, dove scorrevano il
latte e il miele. Ma Dio aveva promesso quella terra a una condizione,
che essi avevano dimenticato: l’ubbidienza. Alcuni proposero di
tornare in Egitto; anche coloro che in precedenza erano decisi a
proseguire per Canaan, ora non erano più disposti ad aspettare Mosè.
Consapevoli della propria mancanza di risorse, in assenza della
loro guida, gli ebrei ritornarono alle vecchie superstizioni. I gruppi
che per primi avevano manifestato la loro impazienza protestando
furono i principali fautori dell’apostasia che seguì. Alcuni di coloro
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