Pagina 390 - Patriarchi e profeti (1998)

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Patriarchi e profeti
costruttivo per la chiesa. Ogni progresso promosso da coloro che
Dio ha chiamato a guidare la sua opera suscita il sospetto e viene
frainteso. Ciò che succede oggi avvenne anche al tempo di Lutero,
di Wesley e di altri riformatori.
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L’atteggiamento di Kore sarebbe stato diverso, se egli avesse
riconosciuto che tutte le direttive e i rimproveri rivolti a Israele pro-
venivano da Dio. Il Signore aveva dimostrato molte volte di essere
la vera guida d’Israele. Ma Kore e i suoi compagni respinsero anche
l’evidenza: erano così accecati dall’ambizione che le più straordina-
rie manifestazioni del potere di Dio non riuscirono a dissuaderli dal
loro proposito, e arrivarono perfino ad attribuirle ad agenti umani o
satanici. Il popolo si comportò nello stesso modo: il giorno dopo la
distruzione di Kore e dei suoi complici, si recò da Mosè e Aronne
con questa accusa: “Voi avete fatto morire il popolo dell’Eterno”
(
Numeri 16:41
).
Benché gli israeliti avessero avuto le prove più convincenti della
disapprovazione di Dio per il loro atteggiamento - la distruzione
degli uomini che li avevano ingannati - essi osarono attribuire il
giudizio divino a Satana. Dichiararono infatti che Mosè e Aronne
avevano causato la morte di uomini onesti e fedeli a Dio, serven-
dosi del potere del male. Questa calunnia segnò la loro condanna.
Avevano peccato contro lo Spirito Santo: erano diventati insensibili
all’influsso della grazia divina. “A chiunque parli contro il figliuol
dell’uomo” disse Gesù, “sarà perdonato; ma a chiunque parli contro
lo Spirito Santo, non sarà perdonato...” (
Matteo 12:32
). Il Cristo
pronunciò queste parole quando gli ebrei attribuirono all’azione di
Beelzebub i suoi miracoli. Il Signore comunica con l’uomo attraver-
so lo Spirito Santo: coloro che rifiutano questo mezzo, ritenendolo
satanico, interrompono ogni contatto tra sé e Dio.
Lo Spirito Santo, infatti, è lo strumento dell’influsso divino sul-
l’uomo: esso agisce sulla coscienza, inducendo chi è colpevole a
capire il proprio errore e a pentirsi. Quando l’azione dello Spirito in-
contra un rifiuto definitivo, il Signore non può fare più nulla, perché
l’ultima risorsa della grazia divina è stata respinta: il trasgressore
ha chiuso ogni possibile comunicazione con Dio. Per questo genere
di persone non esiste infatti nessun’altra possibilità di recupero.
“Lascialo!” (
Osea 4:17
): questo è l’ordine divino. Perché “... non
resta più alcun sacrificio per i peccati; rimangono una terribile attesa