Pagina 389 - Patriarchi e profeti (1998)

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La ribellione di Kore
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dall’influsso di Dio, cedendo inconsapevolmente al male. Molti,
anche tra coloro che si professano cristiani, cadono nell’errore di
Kore e dei suoi compagni. Tutti i loro sforzi e i loro progetti sono
concentrati su un unico obiettivo: l’autoesaltazione. Sono disposti
a deformare la realtà, pur di riscuotere il consenso e l’appoggio
della gente e arrivano perfino a calunniare e diffamare chi ha deciso
di essere coerente con i princìpi divini. Poiché le loro azioni sono
dettate da fini egoistici, attribuiscono le stesse motivazioni a quanti
agiscono con onestà. Continuano a mentire a se stessi e agli altri,
opponendosi a ogni forza contraria e alla fine si convincono di essere
dalla parte della ragione. Così, mentre si sforzano di distruggere la
fiducia della gente negli uomini che Dio ha scelto, queste persone
credono di essere impegnate in una giusta causa, in un servizio utile
al Signore.
Gli ebrei non volevano sottomettersi alle direttive e alle restri-
zioni divine. Erano insofferenti a ogni imposizione e non volevano
ricevere rimproveri: questo era il motivo delle loro lamentele nei
confronti di Mosè. Se egli li avesse lasciati liberi di agire non si
sarebbero ribellati. In tutta la storia della chiesa chiunque abbia
voluto essere fedele a Dio ha dovuto affrontare le stesse difficoltà.
Quando un individuo scende a compromessi con le proprie pas-
sioni, permette a Satana di controllare la sua mente, e così diventa
sempre più malvagio. La sua sensibilità morale diminuisce, oscuran-
do la capacità di giudizio, e cedere al male risulta sempre più facile.
Tutte le manifestazioni dell’amore di Dio, anche le più evidenti,
vengono respinte; infine diventa impossibile cambiare il proprio
comportamento deviante e il concetto di colpa perde ogni signifi-
cato. Chi proclama con coerenza la Parola di Dio, e condanna le
azioni malvage dei propri simili, troppo spesso incorre nella collera
di chi è colpevole. Correggere un comportamento sbagliato significa
affrontare dolori e sacrifici, a cui spesso non si è disposti. Allora,
molti reagiscono opponendosi a quanti sono fedeli ai princìpi divini,
considerando i loro rimproveri inopportuni e severi. Come Kore,
dichiarano di non essere colpevoli e difendono chi si comporta come
loro, affermando che sono proprio le riprensioni ingiuste a causa-
re difficoltà e problemi. Questo inganno placa le loro coscienze, e
così gli invidiosi e i ribelli hanno successo nel seminare la discor-
dia, ostacolando gli sforzi di coloro che vorrebbero agire in modo