Pagina 405 - Patriarchi e profeti (1998)

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La roccia simbolica
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danneggiato l’immagine di Dio, che lo aveva scelto come guida
d’Israele. L’episodio si era verificato sotto gli occhi di tutti gli
israeliti: se fosse rimasto impunito, tutti avrebbero pensato che gli
uomini più importanti d’Israele potevano essere scusati se reagivano
a una provocazione dimostrando impulsività e mancanza di fede.
Ma quando si seppe che a causa del loro gesto Mosè e Aronne non
sarebbero entrati in Canaan, il popolo comprese che Dio non giudica
con parzialità, ma punisce sempre il trasgressore. Il ricordo delle
vicende d’Israele è stato scritto nelle pagine della Bibbia perché
tutti ne possano ricevere un insegnamento. Ogni uomo deve sapere
che Dio è un sovrano imparziale, che in nessun caso giustifica il
peccato. Quando gli uomini reputano Dio troppo buono per punire
i trasgressori, si illudono. La storia biblica ci insegna infatti che
proprio in nome della sua bontà e del suo amore per l’umanità Dio
considera il male un pericolo gravissimo per la pace e la felicità
dell’universo.
Neanche Mosè, così integro e fedele, poté evitare le conseguenze
del proprio errore. Dio aveva perdonato agli israeliti delle colpe mol-
to più gravi, ma non poteva trattare con la stessa indulgenza coloro a
cui aveva affidato la responsabilità del popolo. Il Signore aveva ono-
rato Mosè più di ogni altro uomo sulla terra; gli era apparso nel suo
aspetto reale e lo aveva scelto come suo portavoce per comunicare la
legge a Israele. Tuttavia, tutto questo non faceva che rendere ancora
più pesante la responsabilità di Mosè per l’errore commesso. La
fedeltà a Dio dimostrata nel passato non può cancellare un’azione
malvagia. Maggiori sono le conoscenze e i privilegi di cui un uomo
gode, più grave è la sua colpa e più pesante la relativa punizione.
Da un punto di vista umano Mosè non era colpevole di un grande
crimine: il suo errore sembrava del tutto banale. Il salmista dice però
che: “... Egli parlò sconsigliatamente con le sue labbra...” (
Salmo
106:33
). Mosè fu l’uomo più fedele che sia mai esistito, ma anche
colui che ricevette da Dio i più alti onori. Se il Signore considerò
con tanta severità la sua colpa - in apparenza così lieve - non agirà
diversamente nei confronti di chiunque altro. L’Eterno disapprova
l’atteggiamento di chi pone se stesso al di sopra degli altri e giudica
i propri simili. Chi si comporta in questo modo getta il discredito
sull’operato di Dio e offre agli scettici un motivo per non credere.
Più importante è la posizione occupata e maggiore l’influsso che