Pagina 419 - Patriarchi e profeti (1998)

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Capitolo 39: La conquista di Basan
Dopo aver marciato lungo il confine meridionale dell’Idumea,
gli israeliti si diressero a nord, verso la terra promessa. Dovevano
attraversare un vasto altopiano. Spirava una fresca brezza, prove-
niente dalle colline circostanti. Il cambiamento di clima fu accolto
con entusiasmo e incoraggiò il popolo a proseguire il cammino con
ottimismo e speranza. Dopo aver attraversato il torrente Zered, gli
ebrei si diressero a oriente del paese di Moab. Dio infatti aveva dato
questo ordine: “Non attaccare Moab e non gli muover guerra, poiché
io non ti darò nulla da possedere nel suo paese, giacché ho dato
Ar ai figliuoli di Lot, come loro proprietà” (
Deuteronomio 2:9
). Il
divieto si applicava anche nei confronti degli ammoniti, un’altra
popolazione che discendeva da Lot.
Puntando sempre verso nord, Israele raggiunse rapidamente il
paese degli amorei, una popolazione forte e bellicosa, che in origi-
ne occupava la parte meridionale della terra di Canaan. Diventati
numerosi, gli amorei si erano stabiliti oltre il confine del Giordano.
Dopo aver dichiarato guerra ai moabiti, e conquistato una parte del
loro territorio, ora dominavano incontrastati tutta la regione che si
estendeva dal torrente Arnon allo Jabbok. Per raggiungere il fiume
Giordano, gli israeliti dovevano attraversare quel territorio. Allora
Mosè inviò un messaggio amichevole a Sihon, re degli amorei, pres-
so la sua capitale: “Lasciami passare per il tuo paese; io camminerò
per la strada maestra, senza volgermi né a destra né a sinistra. Tu mi
venderai a denaro contante le vettovaglie che mangerò, e mi darai
per denaro contante l’acqua che berrò; permettimi semplicemente il
transito” (
Deuteronomio 2:27, 28
). Il re amoreo rispose con un secco
rifiuto e riunì tutto il suo formidabile esercito per impedire l’avanza-
ta degli invasori. Gli ebrei, impreparati ad affrontare un esercito così
ben armato e addestrato, furono assaliti dal terrore. Sul piano mili-
tare, i nemici d’Israele erano in netto vantaggio. Ogni ragionevole
previsione implicava per gli israeliti una rapida sconfitta. Ma Mosè
era consapevole della guida divina, che si manifestava nella nuvola.
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