La creazione
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cevoli occupazioni dell’Eden, fu per lui una fonte di felicità e una
salvaguardia contro le tentazioni.
Quanti considerano il lavoro come una maledizione per il peso
della sofferenza e della fatica, si sbagliano: essi dimostrano di non
conoscere il piano di Dio per l’uomo. I ricchi spesso guardano
con disprezzo le classi lavoratrici: questo loro atteggiamento è del
tutto contrario allo scopo per cui l’uomo è stato creato. Dio mise
a disposizione di Adamo ricchezze ben superiori ai più ingenti
patrimoni: tuttavia l’uomo non doveva rimanere inattivo. Il Creatore
conosce i bisogni umani, sa ciò che è necessario alla felicità. Solo
gli uomini e le donne che lavorano provano la vera gioia di vivere.
Anche gli angeli sono lavoratori diligenti e collaborano con Dio
per il bene degli uomini: il Creatore non ha riservato alcun posto,
neppure in cielo, agli indolenti e ai pigri.
Finché rimasero fedeli a Dio, Adamo e la sua compagna do-
minarono la terra, esercitando un potere illimitato su ogni essere
vivente. Il leone e l’agnello giocavano pacifici e si riposavano ai loro
piedi; gli uccelli volteggiavano felici senza alcun timore dell’uomo:
quando cinguettavano per lodare il Creatore, i nostri progenitori
si univano a loro nel ringraziare il Padre e il Figlio. Dio li aveva
circondati delle sue cure paterne: li istruiva personalmente con in-
finita saggezza; essi ricevevano le visite degli angeli e potevano
comunicare con il Creatore senza alcun intermediario.
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L’albero della vita assicurava loro grandi energie e avevano ca-
pacità intellettuali appena inferiore a quella degli angeli. I misteri
dell’universo visibile, “le meraviglie di colui la cui scienza è per-
fetta” (cfr.
Giobbe 37:16
) erano per loro un’inesauribile fonte di
conoscenza e di piacere. Dio stesso, colui che ha creato e sostiene la
realtà, rivelò ai nostri progenitori le leggi e le forze della natura, la
cui scoperta ha impegnato gli uomini per seimila anni. Essi parlava-
no con le foglie e i fiori degli alberi e imparavano i segreti della vita.
Adamo conosceva ogni essere vivente dal grosso leviathan che nuota
tra le acque all’insetto che ondeggia nel raggio di sole. Egli aveva
dato un nome a tutte le creature e di ognuna conosceva la specie e le
abitudini. La gloria di Dio nei cieli, gli innumerevoli mondi con le
loro orbite, “l’equilibrio delle nuvole” (cfr.
Giobbe 37:16
), i misteri
della luce e del suono, del giorno e della notte: i nostri progenitori
potevano esplorare ogni segreto della realtà. Il nome di Dio era