Pagina 459 - Patriarchi e profeti (1998)

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La morte di Mosè
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risorgere per la vita eterna: insieme ai santi viventi, traslati senza
aver visto la morte, salivano alla città di Dio innalzando canti di
gioia.
Gli apparve la visione della terra liberata dalla maledizione,
ancora più bella della terra promessa che gli era stata mostrata
poco prima. Proprio là, dove il peccato e la morte non possono
entrare, i salvati trovavano una dimora eterna. Mosè contemplò,
pervaso da una gioia indicibile, l’adempimento di una liberazione
gloriosa, al di là delle sue speranze più ottimistiche. Finiti per sempre
i pellegrinaggi terreni, l’Israele di Dio entrava, alla fine, in un paese
magnifico.
La visione svanì, e agli occhi di Mosè apparve in lontananza
la terra di Canaan; ed egli, come un guerriero stanco, si sdraio per
riposarsi. “Mosè, servo dell’Eterno, morì quivi, nel paese di Moab,
come l’Eterno aveva comandato E l’Eterno lo seppellì nella valle,
nel paese di Moab dirimpetto a Beth-Peor e nessuno fino a questo
giorno ha mai saputo dove fosse la sua tomba” (
Deuteronomio 34:5,
6
). Molti di coloro che non avevano voluto ascoltare i messaggi
di Mosè quando era in vita, se avessero trovato la sua tomba forse
l’avrebbero adorata. È per questo che il corpo di quel fedele servitore
di Dio fu nascosto dagli angeli, che lo seppellirono e vegliarono
sulla sua tomba solitaria.
“Non è mai più sorto in Israele un profeta simile a Mosè, col
quale l’Eterno abbia trattato faccia a faccia. Niuno è stato simile a
lui in tutti quei segni e miracoli che Dio lo mandò a fare... né simile
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a lui in tutti quegli atti potenti e in tutte quelle gran cose tremende,
che Mosè fece dinanzi agli occhi di tutto Israele” (
Deuteronomio
34:10-12
).
Se Mosè non avesse trascurato di riconoscere che era stato Dio a
far scaturire l’acqua dalla roccia di Kades, macchiando la sua vita
con quel peccato, sarebbe entrato nella terra promessa e sarebbe stato
traslato in cielo senza vedere la morte. Egli, comunque, non rimase
a lungo nella tomba; il Cristo stesso, con gli angeli che avevano
sepolto Mosè, sarebbe sceso dal cielo per richiamarlo dal sonno dei
giusti. Satana aveva esultato perché era riuscito a far peccare Mosè e
a renderlo quindi soggetto alla morte. Il grande avversario dichiarava
che la sentenza divina, “Sei polvere e in polvere ritornerai” (
Genesi
3:19
), lo rendeva signore dei morti. Precedentemente, la morte non