La vittoria di Gerico
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molto frequenti. C’è una grossa differenza fra coloro che ammettono
i fatti dopo essere stati scoperti e coloro che confessano il peccato
conosciuto solo da loro e da Dio. Se Acan non avesse sperato di evi-
tare le conseguenze del suo delitto, non avrebbe confessato. La sua
confessione dimostrava unicamente che la punizione infertagli era
giusta. Non vi era nessun sincero pentimento per il peccato, nessuna
sofferenza, nessun cambiamento di propositi e nessun sentimento di
ripugnanza per il male.
Questa è la confessione dei colpevoli che staranno davanti al
tribunale di Dio, quando ogni destino sarà definitivamente deciso.
La punizione inflitta sarà riconosciuta come conseguenza dei propri
peccati, la persona avvertirà un terribile senso di colpa e considererà
con terrore il giudizio; ma questa confessione non potrà salvare il
peccatore.
Molti, come Acan, sono rassicurati dal pensiero di poter nascon-
dere agli uomini la loro trasgressione, e si illudono pensando che
Dio non ne terrà conto. Quando si confronteranno con i loro peccati
sarà troppo tardi; essi non potranno più essere espiati né con sacrifici
né con offerte. Quando i registri del cielo saranno aperti, e il grande
Giudice indicherà le loro colpe, non a parole, ma con il suo sguardo
accusatore e penetrante che farà riaffiorare in maniera vivida alla
loro memoria ogni atto e ogni circostanza della loro vita, allora non
sarà più necessario, come ai tempi di Giosuè, ricercare il colpevo-
le di tribù in tribù, di casato in casato, di famiglia in famiglia. La
vergogna dei peccatori sarà confessata dalle loro stesse labbra, e il
peccato nascosto agli uomini sarà proclamato al mondo intero.
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