Pagina 503 - Patriarchi e profeti (1998)

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Le decime e le offerte
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La decima doveva essere affidata esclusivamente ai leviti che
l’avrebbero utilizzata per il servizio del santuario; essa però non
rappresentava l’unico contributo del popolo per scopi religiosi. Il
tabernacolo prima e il tempio dopo furono eretti unicamente con
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offerte spontanee; e quando furono necessari mezzi per riparazioni
e altre spese, Mosè chiese che durante il censimento ognuno desse
mezzo siclo “per il servizio della tenda di convegno”. Ai tempi di Ne-
hemia per questo scopo fu raccolto un contributo annuale (cfr.
Esodo
30:12-16
;
2Re 12:4
;
2Cronache 24:4-13
;
Neemia 10:32, 33
). Perio-
dicamente le offerte per i peccati e i doni di ringraziamento venivano
portati a Dio, e durante le feste annuali presentati generosamente e
distribuiti ai poveri.
Inoltre, prima di offrire le decime, gli israeliti, in segno di rico-
noscimento della sovranità divina, consacravano a Dio le primizie
dei prodotti della terra, la prima lana ricavata dalla tosatura delle
pecore, il primo grano trebbiato, le primizie dell’olio e del vino, i
primi nati di tutti gli animali, mentre per i primogeniti veniva pagato
un riscatto. Le primizie dovevano essere presentate all’Eterno nel
santuario e messe a disposizione dei sacerdoti. Gli israeliti in questo
modo si sarebbero costantemente ricordati che il proprietario dei
loro campi, dei loro greggi e delle loro mandrie era Dio, colui che
faceva risplendere il sole e faceva piovere al tempo della semina e
del raccolto, che aveva creato tutto ciò che essi possedevano e faceva
loro amministrare i suoi beni.
Quando gli israeliti, carichi di primizie dei campi, dei frutteti
e delle vigne, si riunivano al tabernacolo, ringraziavano Dio per la
sua bontà. E quando il sacerdote accettava l’offerta dell’israelita,
quest’ultimo in presenza dell’Eterno diceva: “Mio padre era un
Arameo errante”, descrivendo poi il soggiorno dei suoi padri in
Egitto e le sofferenze dalle quali Dio li aveva liberati “con potente
mano e con braccio disteso, con grandi terrori, con miracoli e con
prodigi”; infine aggiungeva: “... Ci ha condotti in questo luogo e
ci ha dato questo paese, paese ove scorre il latte e il miele. Ed ora,
ecco, io reco le primizie del suolo che tu, o Eterno, m’hai dato”
(
Deuteronomio 26:5, 8-11
).
Per scopi religiosi e di beneficenza, gli ebrei offrivano un quarto
del loro guadagno. Ci si potrebbe aspettare che una percentuale così
alta avrebbe ridotto il popolo alla povertà; ma avveniva il contrario: