Pagina 514 - Patriarchi e profeti (1998)

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Capitolo 52: Le feste annuali
Le assemblee religiose annuali che vedevano tutto Israele riunito
presso il santuario per il culto, erano tre (cfr.
Esodo 23:14-16
). Questi
incontri, a parte un periodo iniziale in cui si erano svolti a Sciloh,
avvenivano a Gerusalemme, il centro nazionale in cui si svolgeva
il culto dove le tribù si riunivano per la celebrazione delle feste
solenni.
Nonostante gli israeliti fossero circondati da popolazioni crudeli
e guerriere, impazienti di impadronirsi della loro terra, tre volte
l’anno tutti gli uomini in forze, tutta la gente che poteva intraprendere
il viaggio, avevano ricevuto l’ordine di lasciare le proprie case e
rifugiarsi nel luogo d’incontro presso il centro del paese. Ma in
questa situazione cosa avrebbe impedito ai loro nemici di attaccare i
loro familiari indifesi, distruggerli, mettendo tutto a ferro e a fuoco?
Che cosa avrebbe evitato l’invasione del paese e la deportazione
d’Israele da parte di qualche nemico straniero? Dio aveva promesso
di proteggere il suo popolo. Il salmista dice: “L’Angelo dell’Eterno
s’accampa attorno a quelli che lo temono, e li libera” (
Salmo 34:7
).
Mentre gli israeliti si spostavano per offrire il culto, Dio avrebbe
frenato i loro nemici. Egli infatti aveva promesso: “Poiché io caccerò
dinanzi a te delle nazioni, e allargherò i tuoi confini; né alcuno
agognerà il tuo paese, quando salirai tre volte all’anno, per comparire
nel cospetto dell’Eterno, che è l’Iddio tuo” (
Esodo 34:24
).
La prima di queste feste, la Pasqua, cadeva nel primo mese del-
l’anno ebraico, abib, che corrisponde alla fine di marzo e all’inizio di
aprile. Il freddo dell’inverno e l’ultima pioggia erano ormai passati,
e tutta la natura appariva nello splendore della primavera. Le colline
e le valli erano verdi e cosparse di fiori smaglianti. Era l’epoca delle
piacevoli serate di luna piena. Un canto sacro descrive questa sta-
gione con bellissime immagini: “L’inverno è passato, il tempo delle
piogge è finito, se n’è andato; i fiori appaiono sulla terra, il tempo
del cantare è giunto, e la voce della tortora si fa udire nelle nostre
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