Pagina 541 - Patriarchi e profeti (1998)

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Sansone
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numerosa, “talché più ne uccise egli morendo, che non ne avea uccisi
da vivo” (
Giudici 16:30
).
Gli idoli, insieme ai pagani che li veneravano, i sacerdoti, i con-
tadini, i guerrieri e i nobili, furono sepolti sotto le rovine del tempio
di Dagon. Tra le macerie vi era anche il corpo di colui che Dio aveva
scelto per liberare il suo popolo. La notizia della terribile catastrofe
raggiunse il paese d’Israele e i parenti di Sansone scesero dalle colli-
ne. Senza essere ostacolati recuperarono il corpo dell’eroe e “quindi
risalirono, e lo seppellirono fra Tsorea e Eshtaol, nel sepolcro di
Manoah, suo padre” (
Giudici 16:31
).
La promessa di Dio di liberare Israele dai filistei attraverso
Sansone, era stata mantenuta. Ma come era stata difficile e terribile
l’esperienza di quell’uomo la cui vita avrebbe potuto essere un
motivo di lode a Dio e di gloria per la sua nazione! Se Sansone fosse
rimasto fedele all’appello divino, Dio avrebbe potuto compiere i suoi
piani onorandolo e glorificandolo; ma egli cedette alla tentazione e
tradì la fiducia che era stata posta in lui. La sua missione si concluse
con la sconfitta, la schiavitù e la morte.
Fisicamente Sansone era l’uomo più forte della terra, ma per
quanto riguarda l’autocontrollo, l’integrità e la fermezza, era uno
dei più deboli. Molti confondono le forti passioni con un carattere
forte, ma in realtà chi è dominato dalle passioni è un debole. La vera
grandezza dell’uomo si misura dai sentimenti che controlla e non da
quelli che lo controllano.
Dio si era preoccupato di Sansone, affinché potesse essere pron-
to a compiere la missione che gli era stata affidata. La forza fisica,
il vigore intellettuale e la purezza morale, che lo avevano caratte-
rizzato in gioventù erano dei presupposti favorevoli; ma l’influsso
di amicizie sbagliate gli fece perdere di vista l’unica salvaguardia:
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Dio. E così fu trascinato via dalla marea del male. Coloro che nel
compiere il loro dovere sono messi alla prova, possono contare sulla
protezione divina; ma se si sottopongono di propria iniziativa alla
tentazione, prima o poi cadranno.
Proprio coloro che Dio si propone di utilizzare come suoi stru-
menti, per un’opera speciale, sono bersaglio degli attacchi di Satana
che cerca di sviarli. Egli colpisce nei punti deboli, facendo leva sui
nostri difetti di carattere per controllare l’intera persona, sapendo
che chi si culla in questi difetti sarà facilmente sconfitto. L’uomo