Il piccolo Samuele
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era preso cura di lui. Eli, addolorato per la caparbietà dei suoi figli,
fu confortato e benedetto dalla presenza del piccolo, servizievole
e affezionato Samuele, per il quale provava un amore più tenero
di quello di un padre per il proprio figlio. È curioso pensare che
esistesse un affetto così saldo fra il personaggio più importante della
nazione e un semplice bambino; e quando per Eli sopraggiunsero gli
acciacchi della vecchiaia, e provava rimorso e preoccupazione per
la condotta dissoluta dei figli, si rivolgeva a Samuele per ricevere
consolazione.
Normalmente i leviti non si occupavano del servizio religioso
prima di aver compiuto venticinque anni, ma per Samuele si fece
un’eccezione a questa regola: ogni anno gli venivano affidati compiti
sempre più rilevanti, tanto che in segno di consacrazione all’opera
del santuario, ricevette l’efod quando era ancora bambino. I doveri
che gli erano affidati per il servizio di Dio nel tabernacolo, erano
adeguati alle sue capacità. All’inizio erano molto umili e non sempre
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piacevoli, ma Samuele li svolgeva nel modo migliore possibile e
volenterosamente. La sua religione si manifestava nell’adempimento
dei suoi doveri quotidiani; egli si riteneva servo di Dio e conside-
rava ogni suo lavoro un’opera per l’Eterno. Il suo impegno fedele
era accettato perché ispirato dall’amore per il Signore e dal sincero
desiderio di fare la sua volontà. Fu cosi che Samuele divenne colla-
boratore del Dio del cielo e della terra, che lo qualificò per compiere
una grande opera per Israele.
Se si insegnasse ai bambini che anche i doveri semplici e umili
fanno parte dei compiti che Dio affida loro per imparare a svolgere
un servizio fedele ed efficiente, come apparirebbero più piacevoli e
importanti! Eseguire ogni dovere come se fosse fatto per il Signore,
rende interessante il lavoro più umile e unisce idealmente chi lavora
sulla terra con le creature sante che compiono la volontà di Dio in
cielo.
Il successo in questa vita e il conseguimento di quella futura, di-
pendono dalla fedeltà e dall’attenzione con cui si svolgono i compiti
più semplici. La perfezione è evidente non solo nelle grandi opere di
Dio, ma anche in quelle più piccole. La mano che sostiene i mondi è
la stessa che ha progettato con intelligenza i delicati gigli dei campi,
e come Dio è perfetto nella sua sfera, noi dobbiamo esserlo nella
nostra. Un carattere forte ed equilibrato viene formato eseguendo