Pagina 546 - Patriarchi e profeti (1998)

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Patriarchi e profeti
che lo circondava per dirigere i pensieri del bambino verso il Crea-
tore. Le cure di questa madre fedele non cessarono neanche quando
essa si separò dal suo piccolo. Ogni giorno pregava per lui; ogni
anno con le sue mani gli cuciva una tunica che, quando si recava a
Sciloh con suo marito per l’adorazione, donava al bambino come
segno del suo affetto. Ogni fibra della piccola veste era intessuta
con la preghiera che egli potesse essere puro, nobile e leale. Non
chiedeva onori terreni per il figlio, ma che egli potesse raggiungere
quella grandezza che ha valore per il cielo, cioè che egli potesse
onorare Dio e benedire i suoi simili.
La ricompensa di Anna fu grande, come è grande l’incorag-
giamento alla fedeltà che deriva dal suo esempio. A ogni madre
vengono offerte grandi opportunità, e affidati interessi infinitamente
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preziosi. Gli umili doveri della donna, ritenuti un’incombenza noio-
sa, devono essere considerati un’opera grande e nobile. Ogni madre
ha il privilegio di influire positivamente sulla società attraverso il suo
esempio e può rallegrarsene. Ella educherà i propri figli affinché se-
guano, nella buona e nell’avversa fortuna, la via giusta adempiendo
gli obiettivi divini. Ma potrà sperare di formare il carattere dei figli
secondo la volontà di Dio, solo se nella sua vita cercherà di seguire
gli insegnamenti del Cristo. La società condiziona negativamente
tramite le mode, che esercitano un forte influsso sui giovani. Se la
madre non adempie il suo dovere, che consiste nell’istruire, guidare
e disciplinare, i figli accetteranno naturalmente il male. Ogni madre
si rivolga al Salvatore con la preghiera di Manoah: “Qual norma s’a-
vrà da seguire per il bambino? E che si dovrà fare per lui?” (
Giudici
13:12
). Esse dovranno seguire le istruzioni che Dio ha dato nella sua
Parola, per ricevere la saggezza necessaria.
Intanto Samuele continuava a crescere, apprezzato dall’Eterno
e dagli uomini. Per quanto il ragazzo vivesse nel santuario in cui
si svolgeva il culto di Dio, non era esente da influssi ed esempi di
peccato. I figli di Eli non temevano Dio e non rispettavano nemmeno
il proprio padre. Samuele non cercava la loro compagnia, e non si
conformava al loro comportamento, ma si impegnava costantemente,
come può fare ogni giovane, per diventare come Dio desidera. Il
Signore è contento anche quando un bambino si consacra a lui.
Gentile, generoso, ubbidiente e rispettoso, Samuele conquistò
con il suo buon carattere l’affetto di Eli, l’anziano sacerdote che si