Pagina 549 - Patriarchi e profeti (1998)

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Capitolo 56: Eli e i suoi figli
Eli occupava la posizione più elevata e di maggiore responsabili-
tà per il popolo d’Israele: era giudice e sacerdote. Scelto da Dio per
esercitare la sacra funzione di sacerdote e incaricato di rappresentare
la più elevata autorità giuridica del paese, Eli era considerato un
esempio ed esercitava un grande influsso su tutte le tribù d’Israele.
Però, nonostante fosse stato chiamato a governare sul popolo, era un
padre indulgente e non sapeva guidare la propria famiglia. Si preoc-
cupava più di ricercare la pace e la tranquillità che di correggere e
punire con autorità le cattive abitudini e le passioni dei propri figli;
e così cedeva, lasciando che essi seguissero la propria strada. Eli
tenne in scarsa considerazione la sua responsabilità più importante:
l’educazione dei figli. Guidare e rimproverare i figli che Dio gli
aveva affidato era per il sacerdote e giudice d’Israele un dovere da
non trascurare, ma Eli non volle entrare in contrasto con i propri
figli e non rifiutò loro nulla né li punì. Sottovalutava le terribili
conseguenze di questo comportamento. Concedendo loro tutto ciò
che essi desideravano e non punendoli mai, trascurò di prepararli
per il servizio di Dio e per i loro doveri quotidiani.
Dio aveva detto ad Abramo: “Io l’ho prescelto perché ordini
ai suoi figliuoli, e dopo di sé alla sua casa, che s’attengano alla
via dell’Eterno per praticare la giustizia e l’equità” (
Genesi 18:19
).
Ma Eli era diventato succube dei figli, che lo condizionavano, e il
loro comportamento malvagio e corrotto era la chiara conseguenza
degli errori del padre. Essi non si rendevano conto di quale fosse il
carattere di Dio e di quanto fosse sacra la sua legge. Abituati sin da
piccoli ad assistere ai servizi del santuario, non ne avevano rispetto
e avevano perso il senso della sacralità e il suo significato. Anche se
trattato con irriverenza, quel sacerdote e padre non aveva punito i
figli, né li aveva educati a non mostrarsi irriverenti in occasione dei
solenni servizi del santuario; e ora che erano diventati degli uomini,
lo scetticismo e la ribellione agitavano i loro animi.
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