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Patriarchi e profeti
aveva permesso che le offerte che Dio aveva previsto per il bene
d’Israele diventassero qualcosa di veramente ripugnante. Coloro che
seguono le loro inclinazioni naturali, manifestando un affetto cieco
per i propri figli, cedendo con indulgenza ai loro desideri egoistici, e
non educandoli a considerare che Dio ha l’autorità di rimproverare
il peccato e correggere il male, dimostrano di onorare i loro figli
malvagi più del Signore stesso. Si preoccupano di salvaguardare la
loro reputazione e non di glorificare Dio, sono molto più contenti
di far piacere ai loro figli che al Signore e non si preoccupano di
eliminare dal servizio sacro ogni apparenza di male.
Dio considerò Eli, sacerdote e giudice d’Israele, responsabile
della condotta religiosa e morale del popolo e in modo particolare
del carattere dei suoi figli. Sin dalle prime manifestazioni avrebbe
dovuto arginare il male con misure adeguate fino ad arrivare, in
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caso di insuccesso, a mezzi più severi. Dio era dispiaciuto che Eli
non avesse rimproverato il peccato né condannato i trasgressori;
se l’Eterno voleva preservare il popolo d’Israele, non poteva non
intervenire. Coloro che hanno poco coraggio per rimproverare il
male, o che per pigrizia o mancanza di interesse non si impegnano
seriamente per purificare la famiglia o la chiesa di Dio, sono consi-
derati responsabili delle conseguenze negative che possono risultare
dalla loro negligenza. Siamo responsabili del male che avremmo
potuto arginare nella vita degli altri, esercitando l’autorità paterna o
pastorale, proprio come lo siamo delle nostre azioni.
Eli non si preoccupava della propria famiglia, secondo i princìpi
divini prescritti ai genitori, ma si affidò al suo giudizio personale.
Quel padre indulgente non prese in adeguata considerazione le colpe
e i peccati commessi dai figli fin da bambini, illudendosi che suc-
cessivamente essi avrebbero perso quelle cattive tendenze. Molti
commettono un errore simile. Pensano di aver trovato un metodo
migliore di quello che Dio ha dato nella sua Parola e, scusandoli,
affermano: “Sono troppo piccoli per essere puniti; quando saranno
più grandi, ci si potrà ragionare”, incoraggiandone così le tendenze
sbagliate. Queste cattive abitudini si rafforzano finché diventano
parte della natura personale. I bambini crescono senza freni, con un
carattere che rappresenterà una maledizione per tutta la loro vita e
che potrà essere imitato da altri.
Abbandonare i giovani alle loro tendenze è la peggiore maledi-