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Patriarchi e profeti
Gesù avrebbe rivelato la natura del Padre. Egli “riconciliava
con sé il mondo in Cristo...” (
2Corinzi 5:19
). L’uomo era stato così
condizionato dal peccato che con le proprie forze non sarebbe mai
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riuscito a ricostruire un rapporto di armonia con Dio, la cui essenza
è integrità e bontà. Ma il Cristo, dopo averlo liberato dalla condanna
della legge, avrebbe sostenuto la volontà dell’uomo con la forza che
proviene da Dio. I discendenti di Adamo sarebbero potuti diventare
ancora una volta “figliuoli di Dio” (
1Giovanni 3:2
), attraverso il
pentimento nei confronti di Dio e la fede in Cristo.
La sola soluzione che poteva garantire la salvezza dell’uomo
doveva coinvolgere tutte le creature del cielo: essa implicava un
sacrificio infinito. Quando il Cristo presentò agli angeli il piano
della salvezza, non se ne rallegrarono: avevano compreso infatti che
ciò avrebbe richiesto un prezzo immenso a colui che li guidava ed
essi lo amavano. Con angoscia e meraviglia ascoltarono dalla sua
voce la decisione di lasciare la perfezione e la pace del cielo, la
gioia, la gloria e l’immortalità per andare a vivere sulla terra, così
degradata, esponendosi alla tristezza, alla vergogna e alla morte.
Gesù si sarebbe posto tra il colpevole e la sua condanna; tuttavia,
pochi lo avrebbero accolto come Figlio di Dio. Avrebbe lasciato la
sua elevata posizione di Sovrano del cielo per scendere sulla terra,
umiliandosi come un uomo qualunque. Attraverso questa esperienza
Egli avrebbe conosciuto la sofferenza e le tentazioni che l’umanità
doveva affrontare. Ciò era necessario perché gli avrebbe permesso
di aiutare gli esseri umani sottoposti alle tentazioni (cfr.
Ebrei 2:18
).
Una volta terminata questa sua opera, sarebbe stato abbandonato
nelle mani dei malvagi e avrebbe subito tutti gli insulti e le torture
che Satana avrebbe loro suggerito. Sarebbe morto nella maniera
più crudele, inchiodato tra il cielo e la terra, come un colpevole;
avrebbe trascorso lunghe ore di angoscia, così terribili che gli an-
geli, non sopportando di assistere a tanto strazio, sarebbero stati
costretti a distogliere lo sguardo. Avrebbe dovuto affrontare una
profonda sofferenza: sarebbe stato privato del sostegno del Padre
proprio nel momento in cui doveva portare su di sé l’insopportabile
responsabilità del male, un peso grande quanto il mondo intero.
Le creature del cielo si prostrarono ai piedi del loro Signore,
offrendo se stessi come sacrificio per l’uomo: ma la vita di un angelo
non poteva pagare il debito; solo colui che aveva creato l’uomo