Pagina 61 - Patriarchi e profeti (1998)

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Il piano della salvezza
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poteva salvarlo. Tuttavia, gli angeli avrebbero avuto anch’essi una
parte nel piano della salvezza. Il Cristo si sarebbe abbassato fino a
diventare “... di poco inferiore agli angeli...” (
Ebrei 2:9
); incarnan-
do la natura umana, ne avrebbe rivestito tutta la fragilità. Dunque
avrebbe avuto bisogno degli angeli perché lo incoraggiassero e lo
sostenessero nella morsa del dolore. Nel corso della storia, inoltre,
essi avrebbero aiutato i credenti nel loro cammino verso la salvezza
[49]
(cfr.
Ebrei 1:14
), proteggendoli dagli angeli malvagi e dagli ostacoli
che Satana avrebbe continuamente posto davanti a loro.
Gli angeli sarebbero stati testimoni dell’agonia e dell’umilia-
zione del loro Signore: addolorati e sdegnati, avrebbero desiderato
con tutto il cuore di liberarlo dalle mani dei suoi assassini. Tuttavia,
non avrebbero potuto impedire che la vita del Messia avesse il suo
terribile esito. Nel piano della salvezza era previsto che il Cristo sof-
frisse il disprezzo e la violenza di un’umanità corrotta: Egli accettò
tutto questo nel momento in cui divenne il Salvatore degli uomini.
Gesù assicurò agli angeli che la sua morte avrebbe salvato molti
uomini. Satana, il responsabile della sofferenza e della morte, sa-
rebbe stato sconfitto; il regno che l’uomo aveva perso a causa della
sua trasgressione sarebbe stato restaurato. Il Figlio di Dio vi avrebbe
abitato per sempre insieme ai suoi fedeli. Una volta eliminati il male
e i malvagi, vi sarebbe stata pace in cielo e in terra.
Gesù chiese dunque agli angeli di aderire a quel piano, perché
il Padre stesso lo aveva accettato. Egli desiderava che tutto questo
fosse un motivo di gioia: tramite la sua morte, gli uomini, sebbene
peccatori, si sarebbero potuti riconciliare con Dio.
Allora in cielo si diffuse una gioia immensa. La prospettiva di
un mondo redento, glorioso e felice offuscò in Gesù la visione del
suo terribile sacrificio. Nelle corti del cielo echeggiarono le note del
canto che sarebbe risuonato un giorno sulle colline di Betlemme:
“Gloria a Dio nei luoghi altissimi, pace in terra fra gli uomini ch’Egli
gradisce!” (
Luca 2:14
). Con una gioia ancora più grande di quella
provata alla creazione del mondo “le stelle del mattino cantavan tutte
assieme e tutti i figli di Dio davan in gridi di giubilo” (
Giobbe 38:7
).
L’uomo venne a conoscenza del piano della salvezza per la prima
volta quando ascoltò la sentenza pronunciata nel giardino dell’Eden
contro Satana. Il Signore dichiarò: “E io porrò inimicizia fra te e la
donna, e fra la tua progenie e la progenie di lei; questa progenie ti