Pagina 614 - Patriarchi e profeti (1998)

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Patriarchi e profeti
re d’Israele. Aveva visto che la gloria della regalità era adombrata
da un’oscura nube di dolore e sapeva che la famiglia reale di Saul
era tutt’altro che felice. Tutto ciò destava in lui, che era stato unto
per diventare re d’Israele, grandi preoccupazioni. Mentre medita-
va profondamente, ed era angustiato da questi pensieri inquietanti,
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prendeva la sua arpa facendone uscire note che elevavano il suo
spirito fino al Creatore e allontanavano i tristi presentimenti che
sembravano oscurare il suo futuro.
Lo stesso Dio che aveva preparato Mosè per la sua opera, plasmò
il figlio di Isai perché diventasse la guida del suo popolo, insegnando-
gli ad avere fiducia in lui. Prendendosi cura del gregge, comprendeva
quale poteva essere l’interesse del grande Pastore per le sue pecore.
Davide portava il gregge lungo le colline solitarie, attraverso le
aspre gole dove si rifugiavano le bestie feroci. Non di rado un leone
usciva dai boschi del Giordano, o un orso dalle tane sulle colline,
avventandosi feroce e affamato sul gregge. Davide, pur avendo co-
me arma, secondo le abitudini di quel tempo solo una fionda e un
bastone, dimostrò bene presto forza e coraggio nel proteggere il suo
gregge. In seguito, illustrerà questi momenti dicendo: “... Quando un
leone o un orso veniva a portare via una pecora di mezzo al gregge,
io gli correvo dietro, lo colpivo, gli strappavo dalle fauci la preda;
e se quello mi si rivoltava contro, io lo pigliavo per le ganasce, lo
ferivo e l’ammazzavo” (
1Samuele 17:34, 35
). Queste esperienze
mettevano alla prova Davide, sviluppandone il coraggio, la forza e
la fede.
Davide si era distinto per le sue imprese anche prima di essere
chiamato alla corte di Saul; infatti l’ufficiale che lo fece conoscere
al re, disse di lui: “... È un uomo forte, valoroso, un guerriero, parla
bene, è di bell’aspetto e l’Eterno e con lui” (
1Samuele 16:18
).
Quando gli israeliti dichiararono guerra ai filistei, tre figli di
Isai si unirono all’esercito di Saul, mentre Davide rimase a casa.
Qualche tempo dopo, però, si recò all’accampamento perché suo
padre gli aveva chiesto di portare un messaggio e un dono ai suoi
fratelli maggiori e informarsi se stavano bene. Isai non sapeva che il
giovane pastore stava per compiere una missione ben più importante:
un angelo lo avrebbe guidato per salvare il popolo in un momento in
cui l’esercito d’Israele era in pericolo.
Mentre Davide si avvicinava all’esercito sentì il rumore di un