Pagina 615 - Patriarchi e profeti (1998)

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Davide e Golia
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tumulto, come se stesse per cominciare uno scontro militare. “...
L’esercito usciva per schierarsi in battaglia e alzava gridi di guerra”
(
1Samuele 17:20
). Gli israeliti e i filistei si stavano avvicinando,
schierati gli uni davanti agli altri. Davide corse verso l’esercito
d’Israele e mentre salutava e parlava con i suoi fratelli, Golia, il cam-
pione dei filistei uscì allo scoperto e provocò gli israeliti sfidandoli
con insulti a presentare un uomo che s’impegnasse con lui in un
duello. Quando Davide si accorse che gli israeliti erano veramente
spaventati, e seppe che la sfida dei filistei si ripeteva da vari giorni,
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senza che fosse possibile trovare un campione che facesse tacere lo
spavaldo, ne fu turbato e, infiammato di zelo, pensò di salvare l’ono-
re di Dio e la reputazione del suo popolo. I soldati israeliti abbattuti,
scoraggiati, si dicevano l’un l’altro: “... Avete visto quell’uomo che
avanza? Egli s’avanza per coprir d’obbrobrio Israele” (
1Samuele
17:25
). Davide, indignato esclamò: “... E chi è dunque questo fi-
listeo, questo incirconciso, che osa insultare le schiere dell’Iddio
vivente?” (
1Samuele 17:26
).
Quando Eliab, il fratello maggiore di Davide, udì quelle parole,
riconobbe i sentimenti che stavano animando l’animo del giovane.
Davide, pur essendo un pastore, aveva dimostrato audacia, coraggio
e forza particolari, e la visita misteriosa di Samuele alla casa paterna
aveva fatto sorgere nei fratelli il sospetto del vero obiettivo di quella
visita. Vedendo che Davide era stato onorato più di loro, si erano
ingelositi e non lo rispettavano e amavano come avrebbero dovuto
fare con un fratello onesto e sensibile come lui. Lo consideravano un
semplice e giovane pastore; e ora Eliab, interpretando la domanda
del fratello come un rimprovero nei confronti della sua codardia
che gli aveva impedito di tentare di far tacere il gigante dei filistei,
esclamò con ira: “... Perché sei sceso qua? E a chi hai lasciato quelle
poche pecore nel deserto? Io conosco il tuo orgoglio e la malignità
del tuo cuore; tu sei sceso qua per veder la battaglia” (
1Samuele
17:28
). Davide rispose in maniera rispettosa ma decisa: “... Che
ho io fatto ora? Non era che una semplice domanda!” (
1Samuele
17:29
).
Le parole di Davide vennero riferite al re, il quale convocò il
giovane. Saul rimase meravigliato quando sentì il pastore dire: “...
Nessuno si perda d’animo a motivo di costui! Il tuo servo andrà e si
batterà con quel filisteo” (
1Samuele 17:32
). Saul si sforzò di far de-