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Patriarchi e profeti
giusto, ma l’anima sua odia l’empio e colui che ama la violenza”
(
Salmo 11:1-5
).
Gli zifei, abitanti della regione in cui Davide si era recato dopo
Keila, riferirono a Saul di conoscere il suo rifugio, e dimostrarono
la loro disponibilità ad accompagnarvi il re. Ma Davide, informato
delle loro intenzioni, si trasferì cercando rifugio nelle montagne tra
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Maon e il mar Morto.
Il re ricevette quest’altro messaggio: “Ecco, Davide è nel deserto
di En-Ghedi. Allora Saul prese tremila uomini scelti fra tutto Israele
e andò in traccia di Davide e della sua gente fin sulle rocce delle
capre selvatiche” (
1Samuele 24:2, 3
). Davide aveva solo seicento
uomini con sé, mentre Saul era alla guida di una schiera di tremila
soldati. Il figlio di Isai e i suoi uomini attesero le direttive divine per
sapere cosa fare in una caverna solitaria. Mentre Saul stava salendo
sulle montagne entrò proprio nella caverna in cui Davide e la sua
banda erano nascosti. Quando gli uomini di Davide se ne accorsero
lo esortarono a uccidere Saul. Il fatto che il re fosse nelle sue mani fu
interpretato come una prova sicura che Dio stesso aveva consegnato
loro il nemico e che essi avrebbero potuto eliminarlo. Davide fu
tentato di seguire questo consiglio, ma la voce della coscienza gli
disse: “Egli è l’unto dell’Eterno” (
1Samuele 24:7
).
Ma gli uomini di Davide non intendevano lasciare Saul in pace e
ricordarono al loro comandante queste parole dell’Eterno: “Vedi io
ti do nelle mani il tuo nemico; fa’ di lui quello che ti piacerà. Allora
Davide s’alzò, e senza farsi scorgere tagliò il lembo del mantello di
Saul” (
1Samuele 24:5
). Ma provò un rimorso di coscienza per aver
sciupato la veste del re.
Saul uscì dalla caverna per continuare la sua ricerca, quando sentì
una voce che gli gridò: “O re, mio signore!”. Si voltò per vedere
chi lo avesse chiamato, ed ecco che vide colui che cercava da tanto
tempo per ucciderlo: il figlio di Isai. Davide si inchinò davanti al re
riconoscendolo suo signore e poi gli rivolse queste parole: “Perché
dai tu retta alle parole della gente che dice: Davide cerca di farti
del male? Ecco in quest’ora stessa tu vedi con i tuoi propri occhi
che l’Eterno t’aveva dato oggi nelle mie mani in quella spelonca;
qualcuno mi disse di ucciderti, ma io ti ho risparmiato e ho detto:
Non metter le mani addosso al mio Signore, perch’egli è l’unto
dell’Eterno. Ora guarda padre mio, guarda qui nella mia mano il