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Patriarchi e profeti
pagane dovevano essere distrutte, e sapeva anche che era stato chia-
mato per compiere quest’opera, ma non aveva chiesto il consiglio
del Signore quando aveva deciso di ingannare Akis.
“Or avvenne in quei giorni che i filistei radunarono i loro eserciti
per muover guerra a Israele. Ed Akis disse a Davide: Sappi per cosa
certa che verrai meco alla guerra, tu e la tua gente” (
1Samuele 28:1
).
Davide non aveva nessuna intenzione di colpire il suo popolo, ma
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incerto sulla condotta da adottare, aspettava che le circostanze gli
indicassero quale fosse il suo dovere. Allora rispose al re evasiva-
mente: “Tu vedrai quello che il tuo servo farà” (
1Samuele 28:2
).
Akis intese queste parole come una promessa di appoggio nella guer-
ra e offrì a Davide un grande onore: gli affidò un compito importante
nell’esercito filisteo.
Ma per quanto la fede di Davide avesse barcollato davanti alle
promesse di Dio, egli ricordava ancora che Samuele lo aveva unto
come re d’Israele. Si ricordò delle vittorie sui nemici che l’Eterno
gli aveva accordato in passato, ripensò alla grande misericordia con
cui il Signore lo aveva preservato dalle mani di Saul, e decise di
non accettare la fiducia concessagli. Anche se il re d’Israele aveva
cercato di farlo morire, egli non avrebbe unito le sue forze con quelle
dei nemici del suo popolo.
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