Pagina 667 - Patriarchi e profeti (1998)

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Capitolo 70: Il regno di Davide
Non appena Davide divenne di fatto re d’Israele, cominciò a
cercare un posto più adatto per la capitale del suo regno, che fu
individuato a una trentina di chilometri da Hebron. Prima che Gio-
suè avesse guidato le schiere degli israeliti oltre il Giordano questo
luogo si chiamava Salem. Non era distante dal luogo in cui Abramo
aveva dimostrato la sua lealtà a Dio e, ottocento anni prima del-
l’incoronazione di Davide, era stato la dimora di Melchisedec, il
sacerdote dell’Altissimo. Era in una posizione centrale, rispetto al
paese, e protetto sia per l’altezza sia per le colline circostanti. Es-
sendo sul confine tra Beniamino e Giuda, era molto vicino a Efraim,
facilmente accessibile per le altre tribù.
Per assicurarsi questo posto, gli ebrei dovevano però cacciare
quella parte dei cananei che aveva una fortezza sulle montagne di
Moriah e di Sion. I gebusei, così si chiamavano gli abitanti della
fortezza, da secoli consideravano la loro città inespugnabile. Ma gli
ebrei assediarono e presero la città; alla loro guida c’era Joab che
come riconoscimento del suo valore, fu nominato generale dell’e-
sercito d’Israele. Gebus divenne così la capitale nazionale e il suo
nome fu poi cambiato in Gerusalemme.
Hiram, re della ricca città di Tiro, posta sul mar Mediterraneo,
aiutò Davide nell’opera di costruzione di un palazzo a Gerusalemme
perché cercava di allearsi con il re d’Israele. Così da Tiro partirono
ambasciatori accompagnati da architetti e operai, insieme a una
lunga carovana di legno pregiato, alberi di cedro e altro materiale di
valore.
La crescente potenza d’Israele, dovuta all’unificazione sotto il
re Davide, alla conquista della roccaforte di Gebus e all’alleanza
con Hiram, re di Tiro, costituiva un motivo di preoccupazione per
i filistei che decisero di invadere nuovamente il paese con ingenti
forze, prendendo posizione nella valle di Refaim non lontano da
Gerusalemme. Davide si ritirò con i suoi uomini nella fortezza di
Sion in attesa di direttive divine. “Allora Davide consultò l’Eterno,
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