Pagina 86 - Patriarchi e profeti (1998)

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Patriarchi e profeti
aspirazione era soddisfare l’orgoglio personale e si divertivano nel
contemplare scene di piacere e di malvagità. Evitavano di pensare
a Dio e presto giunsero a negarne l’esistenza. Adorarono la natura
invece del Creatore; resero onore al genio umano, ne adorarono le
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opere e insegnarono ai loro figli a inchinarsi davanti a immagini
scolpite.
Posero gli altari dei loro idoli nei prati, all’ombra degli alberi;
boschi interi vennero consacrati all’adorazione di falsi dèi. I luoghi
in cui si svolgevano questi culti erano magnifici giardini, con ampi
e lunghi viali fiancheggiati da alberi ricchi di frutti di ogni tipo,
ornati da sculture e colmi di tutto ciò che poteva deliziare i sensi o
soddisfare i desideri. Si trattava di un ambiente molto seducente.
Gli uomini non credevano più in Dio, ma adoravano immagini
create dalla loro fantasia e quindi la corruzione dilagava. Il salmista
descrive in questo modo le conseguenze a cui vanno incontro coloro
che venerano gli idoli: “Come loro sian quelli che li fanno, tutti quelli
che in essi confidano” (
Salmo 115:8
). Infatti, noi siamo trasformati
da ciò che vediamo. La statura morale di un uomo corrisponde al suo
concetto di verità, purezza e santità. Se la sua mente non si eleva, se
non è guidata dalla fede a contemplare l’amore e la saggezza divini,
egli sprofonderà sempre più in basso. Coloro che adorano false
divinità, attribuendo loro passioni e caratteristiche umane, abbassano
il loro ideale di carattere sino al livello di un’umanità imperfetta e
perdono la loro dignità.
“E l’Eterno vide che la malvagità degli uomini era grande sulla
terra, e che tutti i disegni dei pensieri del loro cuore non erano altro
che male in ogni tempo... Or la terra era corrotta davanti a Dio;
la terra era ripiena di violenza” (
Genesi 6:5, 11
). Dio aveva dato
agli uomini i comandamenti come regola di vita: quando furono
infranti, la corruzione divenne dilagante. La malvagità degli uomini
era inaudita, la giustizia era calpestata nella polvere e i lamenti degli
oppressi raggiungevano il cielo.
Nonostante il divieto divino, la poligamia era stata introdotta già
da tempo. Il Signore aveva dato ad Adamo una sola moglie, manife-
stando così la sua volontà. Dopo il peccato, gli uomini preferirono
seguire i loro desideri e, come conseguenza, i delitti e la miseria
aumentarono. Non si rispettavano né il matrimonio né i diritti di
proprietà; tutti desideravano ardentemente le mogli e i possedimenti