La torre di Babele
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superò i limiti della sua pazienza. Allora essi furono privati della
loro libertà e divennero schiavi dei discendenti di Sem e di Jafet.
La profezia di Noè non era una sentenza arbitraria di condanna
o di approvazione: non determinava il carattere e il destino dei
suoi figli, ma si limitava a mostrare loro quali sarebbero state le
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conseguenze di scelte che più volte essi avevano operato e del tipo di
carattere che avevano sviluppato. Si trattava dell’affermazione della
volontà di Dio nei confronti di questi uomini e dei loro discendenti:
essa aveva le sue basi in una valutazione della loro indole e del
loro comportamento. Di solito i figli ereditano gli atteggiamenti e le
tendenze dei genitori e ne seguono l’esempio. Gli errori spesso si
trasmettono dai genitori ai figli. La viltà e la mancanza di rispetto di
Cam caratterizzarono la sua stirpe, diventando una maledizione per
molte generazioni. “... Un solo peccatore distrugge un gran bene”
(
Ecclesiaste 9:18
).
D’altra parte, il rispetto di Sem per il padre fu ampiamente ri-
compensato e da lui ebbe origine un’illustre discendenza di uomini
integri. “L’Eterno conosce i giorni degli uomini integri... e la sua
progenie è in benedizione” (
Salmo 37:18, 26
). “Riconosci dunque
che l’Eterno, l’Iddio tuo, è Dio: l’Iddio fedele, che mantiene il suo
patto e la sua benignità fino alla millesima generazione a quelli che
l’amano e osservano i suoi comandamenti” (
Deuteronomio 7:9
).
Per un certo periodo, i discendenti di Noè continuarono ad abi-
tare fra le montagne su cui si era fermata l’arca, ma quando si
moltiplicarono, l’infedeltà di alcuni determinò una separazione. Co-
loro che volevano rifiutare di credere nel Creatore, e respingere le
limitazioni della sua legge, rifiutavano e disprezzavano l’insegna-
mento e l’esempio dei loro compagni, rimasti fedeli a Dio. Così,
dopo qualche tempo, decisero di separarsi da loro. Di comune ac-
cordo si diressero verso la pianura di Scinear, lungo le sponde del
fiume Eufrate. Furono attratti dalle condizioni favorevoli e dal suolo
fertile; decisero quindi di costruirvi le loro case e una città, con
al centro una torre così alta da suscitare la meraviglia del mondo.
Questa impresa fu ideata per impedire la dispersione di quel gruppo
in piccole colonie. Il piano di Dio era che gli uomini occupassero
tutta la terra, per popolarla e prenderne possesso, ma i costruttori
di Babele erano decisi a rimanere uniti e a stabilire una monarchia
che avrebbe dominato tutta la terra. La loro città sarebbe diventata