Pagina 127 - Patriarchi e profeti (1998)

Basic HTML Version

Abramo in Canaan
123
sposta a questa minaccia, cinque re di Canaan si allearono: essi si
scontrarono con gli invasori nella valle di Siddim, ma subirono una
completa sconfitta. Gran parte dell’esercito fu distrutto e coloro che
scamparono furono costretti a rifugiarsi sulle montagne. I vincito-
ri saccheggiarono le città della pianura, portando con sé un ricco
bottino e molti prigionieri, tra cui Lot e la sua famiglia.
Abramo, che viveva sereno presso il bosco di querce a Mamre,
venne a conoscenza dell’esito della battaglia e della sorte dei suoi
nipoti da uno dei fuggiaschi. Non serbava alcun rancore nei confronti
di Lot per la sua ingratitudine. A quella notizia, tutto l’affetto che
nutriva per lui si risvegliò e decise di liberarlo. Dopo aver chiesto in
preghiera il consiglio di Dio, si preparò per la guerra. Convocò nel
suo accampamento trecentodiciotto uomini fidati, educati al rispetto
di Dio, fedeli al loro capo e abili nella pratica delle armi. I suoi
[110]
confederati, Mamre, Eshcol e Aner, riunirono le loro truppe e insieme
ad Abramo inseguirono gli invasori. Gli elamiti si erano accampati
insieme ai loro alleati a Dan, nella regione più settentrionale di
Canaan. Esaltati dalla vittoria, non temendo più nessun assalto da
parte dei nemici ormai dispersi, si erano abbandonati alle orge. Il
patriarca divise le sue forze in modo da attaccare da direzioni diverse.
L’azione ebbe luogo di notte e fu così rapida e improvvisa che risultò
una vittoria. Il re di Elam fu ucciso e il suo esercito, in preda al panico
fuggirono. I vincitori, oltre a liberare Lot, la sua famiglia e tutti i
prigionieri con i loro beni, raccolsero un ricco bottino. Abramo si
era meritato il trionfo, grazie all’aiuto che Dio gli aveva concesso. In
seguito a questa vittoria i fedeli di Jahweh resero un grande servizio
al paese e dimostrarono il loro valore. Fu evidente che la fedeltà di
questi uomini nei confronti di Dio non significava necessariamente
che essi fossero dei vigliacchi, al contrario, la religione di Abramo
gli dava la forza di difendere la giustizia e di proteggere gli oppressi.
In seguito a questa azione eroica l’influenza del patriarca crebbe, fra
le tribù circostanti. Al suo ritorno, il re di Sodoma e il suo seguito gli
vennero incontro per onorare il conquistatore, offrendogli il bottino
e chiedendo solo la restituzione dei prigionieri.
Secondo le consuetudini della guerra, il bottino apparteneva ai
conquistatori; Abramo tuttavia aveva intrapreso questa spedizione
senza nessuna intenzione di ottenere dei vantaggi. Per questo mo-
tivo, rifiutò ogni compenso, ordinando soltanto che i suoi alleati