Abramo in Canaan
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promessa se gli veniva negato il dono di un figlio? “... Signore, Eter-
no, che mi darai tu? poiché io me ne vo senza figliuoli...” (
Genesi
15:2
). Egli aveva pensato infatti di adottare come figlio Eliezer, un
servo fedele, perché ereditasse i suoi beni. Dio gli promise allora
che avrebbe avuto un erede naturale, un figlio: lo fece uscire dalla
tenda e Abramo vide le innumerevoli stelle che brillavano nel cielo.
Poi udì queste parole: “... Così sarà la tua progenie” (
Genesi 15:5
).
“Or Abramo credette a Dio, e ciò gli fu messo in conto di giustizia”
(
Romani 4:3
).
Nonostante queste parole, egli insistette per avere un segno vi-
sibile che rafforzasse la sua fede e dimostrasse ai suoi discendenti
che i piani di Dio in loro favore si sarebbero realizzati. Il Signo-
re acconsentì a stringere un patto con il suo servitore, secondo le
consuetudini vigenti in quel tempo per la ratifica di un impegno
solenne. Seguendo le istruzioni divine, Abramo sacrificò una gio-
venca, una capra e un montone, tutti di tre anni: ne divise a metà i
corpi e li pose uno di fronte all’altro. Prese anche una tortora e un
giovane piccione, che però conservò interi. Fatto questo, passò con
atteggiamento riverente tra le parti del sacrificio, pronunciando un
voto solenne di eterna ubbidienza; quindi rimase a vigilare fino al
tramonto, per impedire che gli uccelli da preda contaminassero o
divorassero le carcasse degli animali. All’imbrunire si addormentò
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profondamente “... ed ecco, uno spavento, una oscurità profonda,
cadde su di lui” (
Genesi 15:12
). Udì la voce di Dio: essa gli diceva
che non si sarebbe dovuto attendere un immediato possesso della
terra promessa e gli indicava le sofferenze che la sua progenie avreb-
be dovuto sopportare, prima di stabilirsi in Canaan. Gli fu mostrato
il piano della redenzione, il grande sacrificio della morte del Cristo e
il suo ritorno in gloria. Abramo vide anche la terra restituita alla bel-
lezza dell’Eden: quella dimora sarebbe stata sua per sempre, perché
avrebbe costituito l’adempimento finale e definitivo della promessa
di Dio.
A conferma di questo patto, una fornace fumante e una fiamma
luminosa, segni della presenza divina, passarono tra i vari sacrifici,
consumandoli completamente. E di nuovo Abramo udì una voce che
confermava il dono della terra di Canaan alla sua discendenza “...
dal fiume d’Egitto al gran fiume, il fiume Eufrate” (
Genesi 15:18
).
Il patriarca viveva ormai da venticinque anni in quella terra,