Pagina 158 - Patriarchi e profeti (1998)

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Patriarchi e profeti
distruggerà i peccatori” (
Isaia 13:9
). La maggior parte dell’umanità
rifiuterà la misericordia divina e sarà distrutta improvvisamente e per
sempre. Coloro che invece ascoltano l’avvertimento, abiteranno “nel
ritiro dell’Altissimo” e “all’ombra dell’Onnipotente”. La sua verità
sarà per loro una protezione, simile a uno scudo o a una corazza. A
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loro viene rivolta la promessa: “Lo sazierò di lunga vita, e gli farò
vedere la mia salvezza” (
Salmo 91:1, 4, 16
).
Lot rimase solo per poco tempo a Tsoar. Vedendo che la cor-
ruzione era dilagante, come a Sodoma, ebbe timore di rimanervi a
lungo a causa di una sua possibile imminente distruzione. Non mol-
to tempo dopo, infatti, secondo quanto Dio aveva deciso, Tsoar fu
distrutta. Lot si recò sulle montagne e abitò in una caverna, privo di
tutte quelle comodità per le quali, a suo tempo, non aveva temuto di
esporre la propria famiglia all’influsso di Sodoma. Ma la maledizio-
ne di quella città lo seguì. La condotta peccaminosa delle sue figlie
era la conseguenza della depravazione in mezzo alla quale avevano
vissuto in precedenza. Il loro carattere era stato così condizionato
dall’immoralità che non riuscivano più a distinguere il bene dal male.
I discendenti di Lot, i moabiti e gli ammoniti, furono popoli corrotti
e idolatri, il cui comportamento depravato e immorale, manifestava
un atteggiamento di ribellione nei confronti di Dio: essi divennero i
peggiori nemici del suo popolo.
Quale grande contrasto fra la vita di Abramo e quella di Lot!
Erano vissuti insieme, avevano celebrato il loro culto su uno stesso
altare, piantato le loro tende di nomadi l’una accanto all’altra, eppure
erano così diversi! Lot aveva scelto i piaceri e i vantaggi che Sodoma
poteva offrire; aveva abbandonato l’altare di Abramo, il sacrificio che
di giorno in giorno veniva offerto al Dio vivente; aveva permesso che
i suoi figli si inserissero in una società corrotta e idolatra. Nonostante
tutto questo, aveva conservato il timore di Dio, tanto che le Scritture
lo dichiarano uomo “giusto”. Il suo animo integro era addolorato
dalle conversazioni volgari che era costretto a udire ogni giorno,
dalla violenza e dai delitti che non poteva impedire. Era stato salvato
come “un tizzone strappato dal fuoco” (
Zaccaria 3:2
) e ora, privato
dei suoi beni, non aveva più né moglie né figli. Lot trascorse la
vecchiaia coperto d’infamia, nelle grotte, come le bestie selvagge.
Egli diede al mondo non una stirpe di uomini integri, ma due nazioni
dedite a culti pagani, nemiche di Dio, in guerra con il suo popolo: