Pagina 163 - Patriarchi e profeti (1998)

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Il matrimonio di Isacco
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anziano servitore”, un uomo di esperienza, pio e saggio, che lo
serviva fedelmente da molto tempo. Chiese a quel servo un solenne
giuramento davanti al Signore: sarebbe andato in Mesopotamia per
scegliere come moglie di Isacco una vergine della famiglia di Nahor,
e non una cananea. Se non avesse trovato nessuna ragazza disposta
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a lasciare la sua famiglia, egli non sarebbe stato più vincolato dal
giuramento. Il patriarca incoraggiò l’anziano servitore ad adempiere
questo compito difficile e delicato affermando che Dio avrebbe
sicuramente guidato al successo la missione: “L’Eterno, l’Iddio dei
cieli, che mi trasse dalla casa di mio padre e dal mio paese natale...
Egli stesso manderà il suo angelo davanti a te...” (
Genesi 24:7
).
Il messaggero partì senza indugiare; prese con sé dieci cammelli
per i suoi accompagnatori e per il corteo nuziale e inoltre dei doni
per la sposa e per i suoi parenti. Il viaggio fu lungo e si spinse
oltre Damasco, fino alle ricche pianure che si estendono lungo il
grande fiume dell’oriente. Arrivato ad Haran, la “città di Nahor”,
egli si fermò fuori dalle mura, presso il pozzo al quale le donne del
luogo andavano la sera ad attingere l’acqua. Il servitore era molto
preoccupato, perché la sua scelta avrebbe avuto effetti importanti
non solo per la famiglia del suo padrone, ma anche per le generazioni
future. Come poteva scegliere con saggezza fra persone che non
conosceva affatto? Si ricordò che Abramo gli aveva promesso che
Dio avrebbe inviato il suo angelo per guidarlo e pregò ardentemente
per ricevere aiuto. Nella casa del suo padrone era stato abituato a
essere sempre gentile e ospitale e ora chiedeva che la ragazza, che
Dio aveva scelto, si distinguesse per un suo gesto di cortesia.
La risposta alla sua preghiera non si fece attendere. La sua
attenzione fu attratta infatti dalle maniere gentili di una delle donne
che erano vicino al pozzo. Quando ella si allontanò, lo straniero
le andò incontro per chiederle dell’acqua dalla brocca che portava
sulle spalle. La ragazza rispose gentilmente e si offrì di attingere
altra acqua per i cammelli, come anche le figlie dei prìncipi avevano
l’abitudine di fare per i greggi e le mandrie dei loro padri. Era questo
il segno tanto desiderato. “La fanciulla era molto bella d’aspetto...”
(
Genesi 24:16
) e la sua disponibilità e gentilezza dimostravano un
animo amabile e una personalità attiva e forte. Dio stava veramente
guidando quel servitore. Dopo aver ricompensato la ragazza con
ricchi doni per la sua cortesia, il messaggero le chiese quale fosse