Pagina 174 - Patriarchi e profeti (1998)

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Capitolo 17: L’esilio di Giacobbe
Minacciato di morte dalla collera di Esaù, Giacobbe abbando-
nò la casa paterna come un fuggiasco; portava tuttavia con sé la
benedizione del padre. Isacco gli aveva infatti confermato la pro-
messa dell’alleanza divina e, come suo erede, gli aveva imposto di
cercare una moglie presso la famiglia di sua madre, in Mesopota-
mia. Egli intraprese il suo viaggio solitario portando con sé soltanto
un bastone, oppresso da una profonda angoscia. Doveva percorrere
centinaia di chilometri attraverso paesi abitati da tribù barbare e
nomadi. Tormentato dal rimorso e dalla paura di essere raggiunto
dal fratello infuriato, cercò di evitare ogni contatto umano; temeva
infatti di aver perso definitivamente le benedizioni che Dio si era
proposto di concedergli; Satana incalzava perseguitandolo con le
sue insinuazioni.
Alla fine del secondo giorno di fuga era già lontano dalle tende
di suo padre; si sentiva esiliato e riconobbe che tutti i suoi problemi
erano una conseguenza del suo errore. Vittima della disperazione,
quasi non osava pregare: ma fu in questa terribile solitudine che av-
vertì, come mai prima, la necessità della protezione di Dio. Si umiliò
profondamente e piangendo confessò il suo peccato, implorando un
segno della protezione divina. Il suo cuore tormentato non riusciva a
trovare conforto. Aveva perso completamente la fiducia in se stesso
e temeva che il Dio dei suoi padri lo avesse ormai abbandonato.
Il Signore, tuttavia, non aveva dimenticato Giacobbe: la sua
misericordia avrebbe ancora protetto il suo servitore disorientato
e sfiduciato. Il Signore pietosamente gli rivelò ciò di cui aveva
bisogno: un Salvatore. Egli aveva peccato, ma non appena vide che
Dio gli rivelava un modo per riacquistare il suo favore, provò un
forte sentimento di gratitudine.
Stanco per il cammino, il viandante si sdraiò sulla nuda terra e
posò la testa su una pietra. Durante il sonno vide una scala luminosa
e splendente, che collegava il cielo con la terra; gli angeli salivano
e scendevano e in cima c’era il Signore della gloria, che dal cielo
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