Pagina 180 - Patriarchi e profeti (1998)

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Patriarchi e profeti
tutti i servi a cui aveva affidato la cura del gregge, ogni volta che
non lo trovava in buone condizioni.
L’esempio della vita del pastore, così diligente e pronto a pren-
dersi cura delle creature indifese affidategli, è stata utilizzata dagli
scrittori ispirati per illustrare alcune delle verità più preziose del
Vangelo. La figura del Cristo, nel rapporto con il suo popolo, è pa-
ragonata a quella di un pastore. Dopo la caduta, Egli vide le sue
pecore condannate a soccombere nelle tenebre dell’errore e per
salvare questi esseri erranti, abbandonò gli onori e la gloria della
casa di suo Padre. Egli dice: “Io cercherò la perduta, ricondurrò
la smarrita, fascerò la ferita, fortificherò la malata... io salverò le
mie pecore, ed esse non saranno più abbandonate alla rapina... le
fiere dei campi non le divoreranno più...” (
Ezechiele 34:16, 22, 28
).
Esse ascoltano la sua voce che le chiama all’ovile, “una tenda per
far ombra di giorno e proteggere dal caldo, e per servir di rifugio e
d’asilo durante la tempesta e la pioggia” (
Isaia 4:6
). Cura il gregge
senza mai stancarsi, sostiene le pecore deboli, soccorre le sofferenti,
tiene gli agnelli tra le sue braccia e li stringe a sé. Le sue pecore lo
amano. “Ma un estraneo non lo seguiranno; anzi, fuggiranno via da
lui perché non conoscono la voce degli estranei” (
Giovanni 10:5
).
Il Cristo dice: “Io sono il buon pastore; il buon pastore mette la
sua vita per le pecore. Il mercenario, che non è pastore, a cui non
appartengono le pecore, vede venire il lupo, abbandona le pecore,
e si dà alla fuga, e il lupo le rapisce e disperde. Il mercenario si dà
alla fuga perché è mercenario e non si cura delle pecore. Io sono il
buon pastore, e conosco le mie, e le mie mi conoscono” (
Giovanni
10:11-14
).
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Il sommo Pastore, ha affidato la cura del suo gregge ai suoi
collaboratori, ai suoi pastori; Egli ordina loro che essi manifestino
la sua stessa cura e sentano la sacra responsabilità del compito
loro affidato. Egli ha solennemente ordinato che siano fedeli, che
nutrano il gregge e rafforzino i deboli, rincuorino gli scoraggiati e li
proteggano dai “lupi rapaci”.
Per salvare le sue pecore il Cristo ha dato la sua vita: questo suo
amore costituisce un esempio per i suoi pastori. Ma “il mercenario...
a cui non appartengono le pecore” in realtà non ha cura del greg-
ge, lavora per un salario e si preoccupa solo di se stesso, del suo
interesse; quando c’è un pericolo, fugge e abbandona il gregge.