Pagina 181 - Patriarchi e profeti (1998)

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L’esilio di Giacobbe
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L’apostolo Pietro ammonisce i pastori con queste parole: “Pa-
scete il gregge di Dio che è fra voi, non forzatamente, ma volentero-
samente secondo Dio; non per un vil guadagno, ma di buon animo
e non come signoreggiando quelli che vi son toccati in sorte, ma
essendo gli esempi del gregge” (
1Pietro 5:2, 3
). Paolo dice: “Badate
a voi stessi e a tutto il gregge, in mezzo al quale lo Spirito Santo vi
ha costituiti vescovi, per pascere la chiesa di Dio, la quale Egli ha
acquistata col proprio sangue. Io so che dopo la mia partenza entre-
ranno fra voi de’ lupi rapaci, i quali non risparmieranno il gregge”
(
Atti 20:28, 29
).
Tutti coloro che considerano un compito sgradevole le cure e gli
obblighi che ricadono su molti fedeli pastori, sono rimproverati da
queste parole dell’apostolo: “Pascete il gregge... non forzatamente,
ma volenterosamente secondo Dio; non per un vil guadagno, ma di
buon animo” (
1Pietro 5:2
). Il Pastore supremo farebbe volentieri a
meno di questi collaboratori infedeli. La chiesa del Cristo è stata
acquistata con il suo sangue e ogni pastore deve comprendere che
le pecore di cui ha cura sono costate grandi sacrifici. Deve ricor-
darsi che ognuna di esse ha un prezzo inestimabile e impegnarsi
instancabilmente affinché godano di buona salute e si sviluppino. Il
pastore, che beneficia dell’influsso del Cristo, imiterà il suo esempio
di generosità orientando ogni sua azione allo scopo di proteggere e
far prosperare quanto gli è stato affidato; sotto la sua cura il gregge
crescerà.
Ognuno dovrà offrire un resoconto minuzioso del suo mandato. Il
Signore domanderà a ogni pastore: “... Dov’è il gregge, il magnifico
gregge, che t’era stato dato?” (
Geremia 13:20
). Se sarà trovato fedele,
egli riceverà una ricca ricompensa. “... Quando sarà apparito il
sommo Pastore, otterrete la corona della gloria che non appassisce”
(
1Pietro 5:4
).
Quando Giacobbe, ormai stanco di servire Labano, chiese di
tornare in Canaan disse a suo suocero: “... Dammi licenza, ch’io
me ne vada a casa mia, nel mio paese. Dammi le mie mogli, per le
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quali t’ho servito, e i miei figliuoli; e lasciami andare; poiché tu ben
conosci il servizio che t’ho prestato” (
Genesi 30:25, 26
). Ma Labano
insistette per farlo rimanere, dicendo: “... Credo indovinare che l’E-
terno mi ha benedetto per amor tuo” (
Genesi 30:27
). Labano, infatti,
aveva constatato che le sue proprietà erano aumentate da quando suo