Pagina 182 - Patriarchi e profeti (1998)

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Patriarchi e profeti
genero se ne occupava. Giacobbe disse: “... Quel che avevi prima
ch’io venissi, era poco; ma ora s’è accresciuto oltremodo” (
Genesi
30:30
).
Il tempo passò. Labano invidiò le ricchezze di Giacobbe che
“... diventò ricco oltremodo, ed ebbe greggi numerosi, serve, servi,
cammelli e asini” (
Genesi 30:43
). I figli di Labano notarono la
gelosia del padre, e i loro discorsi maligni giunsero fino alle orecchie
di Giacobbe. Egli “... Ha tolto tutto quello che era di nostro padre”
dicevano “con quello ch’era di nostro padre, s’è fatto tutta questa
ricchezza. Giacobbe osservò pure il volto di Labano; ed ecco, non
era più, verso di lui, quello di prima” (
Genesi 31:1, 2
).
Se non fosse stato per il timore di incontrare Esaù, Giacobbe
avrebbe abbandonato da molto tempo il suo scaltro parente. Ma ora
si era accorto che il pericolo proveniva anche dai figli di Labano,
che ritenendo le sue ricchezze di loro proprietà avrebbero potuto
rivendicarle con la forza. Era molto preoccupato e non sapeva cosa
fare. In quel momento di difficoltà si ricordò della promessa rice-
vuta a Bethel e presentò la sua situazione a Dio per chiedergli un
consiglio. La sua preghiera fu esaudita da un sogno in cui il Signore
gli disse: “... Torna al paese de’ tuoi padri e al tuo parentado; e io
sarò teco” (
Genesi 31:3
).
Un’assenza di Labano offrì l’occasione per la partenza. I greggi
e le mandrie furono rapidamente riuniti e mandati avanti, mentre
Giacobbe attraversava l’Eufrate con le mogli, i figli e i servi per
raggiungere il paese di Galaad, al confine di Canaan. Dopo tre
giorni, Labano fu informato della fuga e partì all’inseguimento,
raggiungendo il gruppo dopo sette giorni di viaggio. Era molto
contrariato ed era anche deciso a costringerli a tornare; riteneva di
poter realizzare questo obiettivo perché il suo gruppo era molto più
agguerrito. Sui fuggitivi incombeva quindi un grave pericolo.
Se Labano non riuscì a perseguire il suo scopo, fu solo perché
Dio stesso intervenne per proteggere Giacobbe. “... È in poter mio
farvi del male” disse Labano “ma l’Iddio del padre vostro mi parlò
la notte scorsa dicendo: Guardati dal parlare a Giacobbe, né in bene
ne in male” (
Genesi 31:29
). In altre parole: non lo costringere a
tornare e non lo tentare con proposte lusinghiere.
Labano aveva negato la dote alle sue figlie e aveva sempre trat-
tato Giacobbe con asprezza e malizia; ma ora, con la sua abituale