Il ritorno di Giacobbe in Canaan
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rispetto per la sua età avanzata e di non provocare la vergogna del
suo nome. Egli li pregò soprattutto di non disonorare Dio, trasgre-
dendo i suoi insegnamenti. Confusi per essere stati scoperti nei loro
sentimenti malvagi, sembrò che si fossero pentiti, ma in realtà na-
scondevano la loro vera tendenza, che quell’intervento contribuì a
inasprire.
Incautamente, Giacobbe donò al figlio prediletto una ricca veste,
che a quel tempo era un segno di privilegi e distinzione. Ciò apparve
agli occhi dei suoi figli come un’altra manifestazione di preferenza e
fece nascere in loro il sospetto che egli intendesse dare il diritto della
primogenitura al figlio di Rachele. La cattiveria dei fratelli crebbe
ulteriormente quando il ragazzo raccontò loro un sogno che aveva
fatto. “Noi stavamo legando dei covoni in mezzo ai campi” disse
“quand’ecco che il mio covone si levò su e si tenne ritto; ed ecco i
covoni vostri farsi d’intorno al mio covone, e inchinarglisi dinanzi...
Dovrai tu dunque regnare su di noi? O dominarci?...” (
Genesi 37:7,
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) esclamarono i fratelli con animosità.
Dopo qualche tempo, Giuseppe ebbe un altro sogno, che aveva
lo stesso significato, e lo raccontò così: “... Ed ecco che il sole, la
luna e undici stelle mi s’inchinavano dinanzi” (
Genesi 37:9
).
Anche questo sogno fu facilmente frainteso, come era successo
per il primo. Il padre, questa volta presente, lo rimproverò: “... Che
significa questo sogno che hai avuto?” disse “Dovremo dunque io e
tua madre e i tuoi fratelli venir proprio a inchinarci davanti a te fino
a terra?” (
Genesi 37:10
). Nonostante l’apparente severità delle sue
parole, Giacobbe credeva realmente che il Signore stesse rivelando
il futuro a Giuseppe.
Mentre il ragazzo si rivolgeva ai fratelli, il suo bel volto era
illuminato dallo Spirito che lo ispirava. Essi non poterono fare a
meno di ammirarlo; non rinunciarono comunque ai loro progetti
perversi e odiarono Giuseppe per la sua onestà, che costituiva un
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costante rimprovero per le loro colpe. Nel cuore di quei giovani
stava sorgendo lo stesso sentimento che aveva animato Caino.
I fratelli erano spesso costretti ad allontanarsi da casa per mesi,
alla ricerca di pascoli per il gregge. Dopo i fatti narrati, si recaro-
no nella proprietà che Giacobbe aveva acquistato a Sichem. Passò
qualche tempo senza che arrivassero loro notizie e il vecchio padre
cominciò a temere per loro, perché si ricordava della strage che ave-