Pagina 218 - Patriarchi e profeti (1998)

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Patriarchi e profeti
rando manifestare la sua gratitudine a Giuseppe, confermò l’invito
già espresso dal governatore alla sua famiglia dicendo: “... Il meglio
di tutto il paese d’Egitto sarà vostro” (
Genesi 45:20
). Ai fratelli
furono donate provviste abbondanti, carri e tutto ciò che era neces-
sario per il trasferimento in Egitto delle loro famiglie e dei servi. A
Beniamino, Giuseppe accordò doni maggiori di quelli concessi agli
altri. Temendo che sorgessero dei litigi, durante il viaggio di ritorno
a casa, quando furono sul punto di partire Giuseppe li esortò con
queste parole: “Non ci siano, per via, delle dispute fra voi” (
Genesi
45:24
).
I figli di Giacobbe tornarono dal padre con la felice notizia:
“Giuseppe vive tutt’ora, ed è il governatore di tutto il paese d’Egitto”
(
Genesi 45:26
). Il vecchio patriarca fu sopraffatto dallo stupore: non
riusciva a credere alle parole che aveva sentito. Infine, quando vide
la lunga fila di carri e animali carichi, e si rese conto che Beniamino
era tornato, ne fu convinto e pieno di gioia esclamò: “Basta; il mio
figliuolo Giuseppe vive tuttora; io andrò, e lo vedrò prima di morire”
(
Genesi 45:28
).
I dieci fratelli dovevano compiere ancora un atto di umiltà: con-
fessarono al padre il loro inganno, il crimine che per così tanti anni
aveva amareggiato la sua e la loro vita. Giacobbe non aveva mai
sospettato che essi avessero commesso una colpa così grave. Ora
tutto si era risolto positivamente e così egli li perdonò e li benedisse.
I fratelli di Giuseppe partirono subito per l’Egitto, insieme a Gia-
cobbe, alle loro famiglie, ai greggi, alle mandrie e ai numerosi servi.
Il viaggio si svolse in un clima di grande gioia. Quando il gruppo
giunse a Beer-Sceba, il patriarca offrì dei sacrifici di ringraziamento
all’Eterno, invocando un segno della sua protezione. In una visione
notturna egli udì la voce di Dio, che gli disse: “... Io sono Iddio,
l’Iddio di tuo padre; non temere di scendere in Egitto, perché là ti
farò diventare una grande nazione. Io scenderò con te in Egitto, e te
ne farò anche sicuramente risalire” (
Genesi 46:3, 4
).
La promessa: “Non temere di scendere in Egitto, perché là ti
farò diventare una grande nazione”, aveva un profondo significato.
Ad Abramo era stata promessa una discendenza numerosa come le
stelle, ma fino ad allora il popolo eletto non era aumentato di numero
in modo significativo.
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Inoltre la terra di Canaan non poteva offrire a una nazione, come