Pagina 221 - Patriarchi e profeti (1998)

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Giuseppe e i suoi fratelli
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saranno miei, come Ruben e Simeone” (
Genesi 48:5
). Egli li adottò
come suoi figli: essi avrebbero dato origine a due tribù distinte. In
questo modo i privilegi del diritto alla primogenitura, che Ruben
aveva perso, venivano concessi a Giuseppe raddoppiati.
La vista di Giacobbe era ormai offuscata per l’età: egli non aveva
notato la presenza dei giovani ma ora, scorgendone il profilo, disse:
“Questi chi sono?”. Una volta ricevuta la risposta aggiunse: “...
Deh, fa’, che si appressino a me, e io li benedirò” (
Genesi 48:8, 9
).
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Appena si avvicinarono il patriarca li abbracciò e li baciò, ponendo
le mani sul loro capo in segno di benedizione. Poi pronunciò questa
preghiera: “... L’Iddio, nel cui cospetto camminarono i miei padri
Abrahamo e Isacco, l’Iddio ch’è stato il mio pastore dacché esisto
fino a questo giorno, l’angelo che mi ha liberato da ogni male,
benedica questi fanciulli...” (
Genesi 48:15, 16
). Il patriarca non
contava su di sé; la sua sicurezza non si fondava più sull’astuzia
o sulle capacità umane. Dio stesso lo aveva protetto e sostenuto:
non si lamentava dei giorni tristi del passato, perché quelle prove e
quelle sofferenze non erano più considerate come delle avversità.
Ricordava solo l’amore e la misericordia divini, che lo avevano
accompagnato durante tutto il suo pellegrinaggio.
Dopo la benedizione, Giacobbe fece a suo figlio una dichiarazio-
ne che avrebbe rappresentato per le generazioni future, nei lunghi
anni di dura schiavitù, una testimonianza della sua fede: “... Ecco,
io muoio; ma Dio sarà con voi, e vi ricondurrà nel paese dei vostri
padri” (
Genesi 48:21
).
Poco prima della sua morte tutti i figli si riunirono intorno al
padre. Egli li chiamò e disse loro: “Adunatevi e vi annunzierò ciò
che vi avverrà nei giorni a venire. Adunatevi e ascoltate, o figliuoli
di Giacobbe! Date ascolto a Israele, vostro padre” (
Genesi 49:1, 2
).
Aveva pensato spesso, e con preoccupazione, al loro futuro e si
era sforzato di immaginare la storia delle varie tribù. Ora che i suoi
figli attendevano di ricevere da lui l’ultima benedizione, lo Spirito
di Dio lo ispirò, rivelandogli in una visione profetica il futuro dei
suoi discendenti. Giacobbe pronunciò il nome dei suoi figli, uno
dopo l’altro, descrivendo il carattere di ognuno, e predisse in breve
la storia delle tribù a cui essi avrebbero dato origine.
“Ruben, tu sei il mio primogenito, la mia forza, la primizia del
mio vigore, eminente in dignità ed eminente in forza” (
Genesi 49:3
).