Pagina 260 - Patriarchi e profeti (1998)

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Patriarchi e profeti
ranno davanti a me, dicendo: Parti, tu e tutto il popolo ch’è al tuo
seguito! E, dopo questo, io partirò” (
Esodo 11:4-8
).
Prima di eseguire la sentenza di condanna definitiva dell’Egitto,
l’Eterno diede agli israeliti indicazioni precise sulla loro prossima
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partenza. La principale preoccupazione di Dio era tuttavia garantire
la salvezza del suo popolo dal castigo che incombeva sul paese. Per
ordine divino, ogni famiglia, da sola o insieme ad altre, avrebbe
ucciso un agnello o un capretto “senza difetto” e con un ramo di
issopo ne avrebbe spruzzato il sangue “sui due stipiti e sull’architrave
della porta”. In questo modo, l’angelo sterminatore, che sarebbe
giunto a mezzanotte, non sarebbe entrato in quella casa. Durante la
notte, gli ebrei avrebbero mangiato carne arrostita, pane azzimo ed
erbe amare, come aveva detto Mosè: “... Coi vostri fianchi cinti, coi
vostri calzari ai piedi e col vostro bastone in mano; e mangiatelo in
fretta: è la Pasqua dell’Eterno” (
Esodo 12:11
).
Il Signore, infatti, aveva dichiarato: “Quella notte io passerò per
il paese d’Egitto, e percoterò ogni primogenito nel paese d’Egitto,
tanto degli uomini quanto degli animali, e farò giustizia di tutti gli
dèi d’Egitto... Quel sangue vi servirà di segno sulle case dove sarete;
e quand’io vedrò il sangue passerò oltre, e non vi sarà piaga su voi
per distruggervi, quando percoterò il paese d’Egitto” (
Esodo 12:12,
13
).
In ricordo di questo evento, tutte le generazioni future del popolo
d’Israele avrebbero celebrato una festa. “Quel giorno sarà per voi
un giorno di ricordanza, e lo celebrerete come una festa in onore
dell’Eterno; lo celebrerete d’età in età come una festa d’istituzio-
ne perpetua” (
Esodo 12:14
). Durante questa ricorrenza, gli israeliti
avrebbero raccontato ai loro figli la storia di quella grande libera-
zione, come Mosè aveva ordinato loro: “Risponderete: Questo è
il sacrifizio della Pasqua in onore dell’Eterno, il quale passò oltre
le case dei figliuoli d’Israele in Egitto, quando colpì gli Egiziani e
salvò le nostre case” (
Esodo 12:27
).
In ricordo di quell’avvenimento prodigioso, ogni primogenito,
sia fra gli uomini sia fra gli animali, sarebbe stato proprietà di Dio.
Esso sarebbe stato restituito solo in cambio di un riscatto: in questo
modo, gli ebrei riconoscevano che quando Dio aveva sterminato
i primogeniti egiziani, aveva risparmiato quelli d’Israele grazie a
un sacrificio di espiazione. Quella notte, infatti, i primogeniti ebrei