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Patriarchi e profeti
completezza del sacrificio del Cristo. Poi gli israeliti dovevano man-
giare la carne dell’agnello. Non è sufficiente credere in Cristo per
ottenere il perdono delle nostre colpe. Se abbiamo fede, attraverso
la sua Parola, Gesù sarà il nutrimento della nostra vita spirituale. Il
Cristo disse: “... Se non mangiate la carne del Figliuol dell’uomo
e non bevete il suo sangue, non avete la vita in voi. Chi mangia la
mia carne e beve il mio sangue ha vita eterna” (
Giovanni 6:53, 54
).
Per spiegare ciò che intendeva dire aggiunse: “... Le parole che vi ho
dette sono spirito e vita” (
Giovanni 6:63
). Gesù accettò la legge del
Padre, la mise in pratica nella sua vita, ne fece comprendere il vero
significato e mostrò i benefici che essa può assicurare. L’apostolo
Giovanni dice: “E la Parola è stata fatta carne ed ha abitato per un
tempo fra noi, piena di grazia e di verità; e noi abbiam contemplata
la sua gloria, gloria come quella dell’Unigenito venuto da presso al
Padre” (
Giovanni 1:14
). I discepoli del Cristo devono condividere
la sua esperienza. Per farlo hanno bisogno di assimilare la Parola di
Dio: essa dovrà ispirare la loro vita e le loro azioni. Attraverso la
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Bibbia, la potenza divina produce nei credenti una graduale trasfor-
mazione, a somiglianza del Cristo: essi finiscono per rispecchiarne
le qualità. Se non mangiano la carne e bevono il sangue del Figlio
di Dio, in loro non esisterà la vita. Chi vuole seguire il Cristo deve
quindi agire come lui e fare le sue stesse scelte.
Gli ebrei dovevano mangiare l’agnello con le erbe amare per
ricordare l’amarezza della schiavitù in Egitto. Allo stesso modo, se
desideriamo seguire l’esempio di Gesù, proveremo una profonda
sofferenza, a causa delle nostre colpe. L’uso del pane non lievitato,
esplicitamente raccomandato nella legge della Pasqua, aveva un pre-
ciso significato. L’osservanza di questa prescrizione era così rigida,
presso gli ebrei, che durante questa festa nelle loro case non si trova-
va lievito. Il lievito rappresentava il peccato: chiunque vuole ricevere
la salvezza e il sostegno di Gesù, deve rifiutare il male. L’apostolo
Paolo scrisse alla chiesa di Corinto queste parole: “Purificatevi dal
vecchio lievito, affinché siate una nuova pasta... Poiché anche la
nostra Pasqua, cioè Cristo, è stata immolata. Celebriamo dunque la
festa, non con vecchio lievito, né con lievito di malizia e di malva-
gità, ma con gli azzimi della sincerità e della verità” (
1Corinzi 5:7,
8
).
Prima di ottenere la libertà, gli schiavi dovevano dimostrare la