Pagina 267 - Patriarchi e profeti (1998)

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L’esodo
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preziosa: le ossa di Giuseppe, che avevano per così tanto tempo
atteso l’adempiersi della promessa di Dio. Durante gli oscuri anni
della schiavitù, esse avevano ricordato agli ebrei la promessa della
liberazione. Il Signore, invece di guidarli subito verso Canaan, attra-
versando il paese dei filistei, li fece andare a sud, verso le sponde
del mar Rosso. “... Poiché Iddio disse: Bisogna evitare che il popolo,
di fronte a una guerra, si penta e torni in Egitto” (
Esodo 13:17
). Se
gli israeliti avessero provato ad attraversare il territorio dei filistei,
avrebbero incontrato degli ostacoli. Infatti i filistei, considerandoli
schiavi fuggiti dai loro padroni, non avrebbero esitato a combattere
contro di loro. Umiliati dalla lunga schiavitù, senza alcuna esperien-
za di guerra e disarmati, gli ebrei erano ostacolati dalla presenza
delle donne, dei bambini e di tutto il bestiame. Israele era dunque del
tutto impreparato a misurarsi con una popolazione forte e agguerrita.
Inoltre la fiducia degli israeliti in Dio era ancora debole e instabile
e ben presto le difficoltà li avrebbero spaventati e scoraggiati. Gui-
dandoli verso il mar Rosso, il Signore dimostrava di essere un Dio
misericordioso e non solo un giustiziere.
“E gl’Israeliti, partiti da Succoth, si accamparono a Ethan, all’e-
stremità del deserto. E l’Eterno andava davanti a loro: di giorno, in
una colonna di nuvola per guidarli per il loro cammino; e di notte,
in una colonna di fuoco per illuminarli, onde potessero camminare
giorno e notte. La colonna di nuvola non si ritirava mai di davanti al
popolo di giorno, né la colonna di fuoco di notte” (
Esodo 13:20-22
).
Il salmista dice: “Egli distese una nuvola per ripararli, e accese un
fuoco per rischiararli di notte” (
Salmo 105:39
; cfr.
1Corinzi 10:1, 2
).
La bandiera di quell’invisibile condottiero era sempre con loro. Di
giorno, durante la marcia, la nuvola li guidava, oppure si stendeva
come un baldacchino al di sopra della folla e la proteggeva dal caldo
torrido con la sua ombra rinfrescante. Di notte si trasformava in una
colonna di fuoco che illuminava l’accampamento, rassicurando gli
ebrei della presenza di Dio.
In uno dei passi più belli e incoraggianti del libro profetico di
Isaia, si afferma che la nuvola e la colonna di fuoco rappresentano
la cura che Dio avrà del suo popolo durante lo scontro finale contro
le potenze del male: “E l’Eterno creerà su tutta la distesa del monte
Sion e sulle sue raunanze una nuvola di fumo durante il giorno, e
uno splendore di fuoco fiammeggiante durante la notte; poiché, su