Pagina 266 - Patriarchi e profeti (1998)

Basic HTML Version

262
Patriarchi e profeti
questo, se ne partiranno con grandi ricchezze” (
Genesi 15:13, 14
).
I quattrocento anni erano trascorsi e “... proprio il giorno che
finivano, avvenne che tutte le schiere dell’Eterno uscirono dal paese
d’Egitto” (
Esodo 12:41
).
[233]
Partendo dall’Egitto, gli israeliti portarono con sé un’eredità
3
NASCITA DEL POPOLO D’ISRAELE- In
Genesi 15:13
leggiamo che il Signore
disse ad Abramo: “Sappi per certo che i tuoi discendenti dimoreranno come stranieri
in un paese che non sarà loro, e vi saranno schiavi, e saranno oppressi per quattrocento
anni”. Questo testo fa sorgere le seguenti domande: i 400 anni si riferiscono al tempo del
soggiorno in Egitto o al tempo dell’afflizione, o a entrambi? Qual è il rapporto fra i 400
anni e i 430 a cui si riferiscono
Esodo 12:40, 41
e
Galati 3:16, 17
?L’affermazione di
Esodo
12:40
: “Or la dimora che i figli d’Israele fecero in Egitto fu di quattrocentotrent’anni”, dà
l’impressione che gli israeliti, dall’ingresso di Giacobbe in Egitto all’esodo, trascorsero
effettivamente 430 nei paese del Nilo. E ovvio che questa impressione non può essere
corretta se si considera l’interpretazione ispirata di Paolo presentata in
Galati 3:16, 17
,
in cui i 430 anni dovrebbero coprire il periodo che inizia dal momento in cui Dio fece
il patto con Abramo fino a quando la legge fu promulgata al Sinai. Sembra che Paolo si
riferisca alla prima promessa fatta da Dio ad Abramo quando egli fu chiamato a lasciare
Charan (cfr.
Genesi 12:1-3
). In quel momento - Abramo aveva 75 anni - iniziarono i
430 anni mentre i 400 anni della profezia di
Genesi 15:13
iniziarono 13 anni più tardi,
quando Abramo aveva 105 anni e suo figlio Isacco ne aveva 5 (cfr.
Genesi 21:5
). A quel
tempo Ismaele che “... era nato secondo la carne, perseguitava il nato secondo lo spirito...”
(
Galati 4:29
; cfr.
Genesi 21:9-11
), iniziando il tempo dell’afflizione del seme d’Israele,
afflizione che sarebbe continuata ininterrottamente fino al periodo dell’esodo. Isacco non
aveva soltanto problemi con il fratellastro Ismaele, ma anche con i filistei (cfr.
Genesi
26:15, 20, 21
); Giacobbe fuggì per salvarsi dal fratello Esaù (cfr.
Genesi 27:41-43
) e più
tardi da Labano (cfr.
Genesi 31:21
), e poi fu di nuovo in pericolo con Esaù (cfr.
Genesi
32:8
); Giuseppe fu venduto come schiavo dai suoi fratelli (cfr.
Genesi 37:28
) e i figli
d’Israele furono oppressi dagli egiziani per decine di anni (cfr.
Esodo 1:14
). L’arco di
tempo dalla chiamata di Abramo all’ingresso in Egitto di Giacobbe fu di 215 anni, cioè
un totale di: a. 25 anni trascorsi fra la chiamata di Abramo e la nascita di Isacco (cfr.
Genesi 12:4
;
Genesi 21:5
); b. 60 anni trascorsi fra la nascita d’Isacco e la nascita di
Giacobbe (cfr.
Genesi 25:26
) e c. l’età di Giacobbe al tempo della sua emigrazione in
Egitto (cfr.
Genesi 47:9
). Gli altri 215 anni che rimangono dei 430 sono il periodo che gli
ebrei trascorsero in Egitto. Quindi, i 430 anni di
Esodo 12:40
comprendono il soggiorno
dei patriarchi in Canaan e quello in Egitto. Sin dai tempi di Mosè la Palestina faceva
parte dell’impero egiziano, non è quindi strano trovare che un autore di quel periodo
includa Canaan nel termine “Egitto”. I traduttori della versione dei Settanta, sapendo che
i 430 anni comprendono il soggiorno dei patriarchi nella terra di Canaan, hanno chiarito
questo punto nella traduzione del seguente brano: “E il soggiorno dei figlioli d’Israele,
mentre essi soggiornavano nei paesi d’Egitto e di Canaan, fu di quattrocentotrent’anni”.
Un’ulteriore prova della validità dell’interpretazione dei 430 anni si trova nella profezia
che predice che la quarta generazione di quelli che erano entrati in Egitto l’avrebbero
lasciato (cfr.
Genesi 15:16
). L’adempimento è riportato in
Esodo 6:16-20.