Dal mar Rosso al Sinai
273
di cui dovrebbero essere grati. Gli ostacoli che incontrano, invece
di spingerli a ricercare l’aiuto di Dio unica fonte di forza, li indu-
cono a separarsi da lui perché risvegliano in loro inquietudini e
recriminazioni.
Perché essere così scettici, ingrati e diffidenti? Gesù è nostro
amico: ogni creatura del cielo desidera il nostro bene. Le nostre
ansietà e i nostri timori rattristano lo Spirito Santo. Dobbiamo stare
attenti a non farci assorbire da quelle preoccupazioni che, oltre ad
affliggerci e a logorarci, non ci aiutano a sopportare le prove. Non
dovremmo mai dubitare dell’aiuto divino: la felicità non consiste nel
raggiungere obbiettivi materiali ed è negativo mettere al centro della
nostra vita la previsione delle necessità future. Dio non desidera che i
suoi figli siano vittime dall’ansia. Certo, il Signore non ha dichiarato
che sul nostro cammino non incontreremo mai ostacoli. Egli, non ci
sottrae a un mondo in cui regnano il peccato e il male, ma ci indica
un rifugio sicuro, invitando coloro che sono stanchi e oppressi con
[243]
queste parole: “Venite a me, voi tutti che siete travagliati ed aggravati,
e io vi darò riposo. Prendete su voi il mio giogo ed imparate da me,
perch’io son mansueto ed umile di cuore; e voi troverete riposo alle
anime vostre” (
Matteo 11:28, 29
). Possiamo trovare riposo e pace
in Dio, confidandogli tutte le nostre preoccupazioni, perché Egli ha
cura di noi (cfr.
1Pietro 5:7
).
L’apostolo Paolo dice: “Guardate, fratelli, che talora non si trovi
in alcuno di voi un malvagio cuore incredulo, che vi porti a ritrarvi
dall’Iddio vivente” (
Ebrei 3:12
). Se riflettessimo su tutto ciò che
Dio ha fatto per noi, la nostra fede si rafforzerebbe, diventando
uno stimolo costante all’azione. Invece di protestare e lamentarci,
dovremmo dire con grande sincerità: “Benedici, anima mia, l’Eterno;
e tutto quello ch’è in me, benedica il nome suo santo. Benedici anima
mia, l’Eterno, e non dimenticare alcuno dei suoi benefici” (
Salmo
103:1, 2
).
Dio non aveva dimenticato le esigenze d’Israele e disse ai capi
del popolo: “Io farò piovere del pane dal cielo”. Furono date dispo-
sizioni affinché tutti ne raccogliessero giornalmente una razione: il
sesto giorno, per poter osservare il sabato, la porzione sarebbe stata
doppia.
Allora Mosè parlò agli israeliti, annunciando che le loro necessità
sarebbero state soddisfatte: “... Vedrete la gloria dell’Eterno quando