Pagina 281 - Patriarchi e profeti (1998)

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Dal mar Rosso al Sinai
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in cui era stato loro provveduto il cibo, essi avevano ricordato con
vergogna il loro scetticismo e le loro proteste e si erano ripromessi,
per il futuro, di avere fiducia in Dio. Ma subito dopo dimenticarono
quell’impegno: alla prima difficoltà ricaddero nello stesso errore. La
colonna di nuvole che li guidava sembrava nascondere un mistero
terribile. E Mosè - si chiedevano - dopo tutto, chi era? Che cosa
aveva potuto spingerlo a condurli fuori dall’Egitto? Il sospetto e la
diffidenza si insinuarono in loro: con grande arroganza, accusarono
Mosè di aver progettato la loro morte e quella dei loro figli, sottopo-
nendoli a privazioni e stenti, allo scopo di arricchirsi con i loro beni.
Accecati dalla collera e dal risentimento, furono quasi sul punto di
lapidarlo.
“Schiantò rupi nel deserto, e li abbeverò copiosamente, come
da’ gorghi. Fece scaturire i ruscelli dalla roccia e ne fece scendere
dell’acqua a guisa di fiumi” (
Salmo 78:15, 16
). Mosè percosse
materialmente la roccia, ma il Figlio di Dio, nascosto nella nube,
gli era accanto. Il Cristo fece fluire l’acqua che avrebbe donato la
vita agli israeliti. Mosè, gli anziani e il popolo, che stava a una certa
distanza, contemplarono la gloria di Dio: se la nuvola fosse stata
rimossa, sarebbero stati uccisi dal terribile splendore di colui che vi
si nascondeva.
Quando il popolo assetato aveva detto: “... L’Eterno è Egli in
mezzo a noi, sì o no?” (
Esodo 17:7
). “Perché ci ha fatti salire dal-
l’Egitto per farci morire di sete?” (
Esodo 17:3
), aveva “tentato” Dio.
Questo scetticismo costituiva davvero un atteggiamento insosteni-
bile. Mosè aveva temuto che Dio punisse Israele; per questo egli
chiamò quel luogo Massah, cioè tentazione, e Meribah, contesa, in
ricordo di quel peccato.
Ma ora si profilava un nuovo pericolo. A causa delle loro conti-
nue proteste, il Signore permise che gli israeliti subissero l’attacco
dei loro nemici, gli amalechiti, una tribù selvaggia e bellicosa che
abitava in quella regione. Amalek attaccò Israele colpendo un grup-
po che era rimasto in retroguardia perché era stanco e affaticato.
Mosè, sapendo che il popolo non era ancora pronto ad affrontare
una guerra, chiese a Giosuè di scegliere un certo numero di uomini,
tra le varie tribù, per formare un corpo di soldati che avrebbe affron-
tato il nemico. Mosè si sarebbe appostato su un’altura vicina con
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il bastone di Dio in mano. Il giorno dopo, mentre Giosuè guidava