Pagina 287 - Patriarchi e profeti (1998)

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La legge proclamata al Sinai
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(
Esodo 19:10, 11
). In quei giorni ognuno avrebbe dovuto applicarsi
con il massimo impegno a solenni preparativi in vista dell’incontro
con Dio: tutto doveva essere purificato, sia le persone sia gli abiti.
Mosè avrebbe ricordato agli israeliti i loro errori, ed essi si sarebbero
consacrati completamente a un percorso spirituale di umiliazione,
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preghiera e digiuno. In questo modo, il loro cuore sarebbe stato
liberato da ogni forma di immoralità. I preparativi furono avviati,
secondo ciò che era stato previsto da Dio. Ubbidendo a un nuovo or-
dine, Mosè dispose che fosse posta una barriera intorno al monte, in
modo che nessuno, uomo o animale che fosse, potesse avventurarsi
in quel luogo sacro, pena la morte.
Il mattino del terzo giorno, gli sguardi di tutto il popolo erano
rivolti verso il Sinai. La fitta nube che ne copriva la cima divenne
sempre più scura e densa e infine scivolò lungo i fianchi della monta-
gna, fino ad avvolgerla in maniera misteriosa e terribile. Uno squillo
di tromba radunò il popolo per l’incontro con Dio, e Mosè lo guidò
fino ai piedi della montagna.
In quella fitta oscurità balenavano i lampi: in alto, i tuoni risuo-
navano con grande fragore. “Il monte Sinai era tutto fumante perché
l’Eterno v’era disceso in mezzo al fuoco; e il fumo ne saliva come
il fumo d’una fornace, e tutto il monte tremava forte”. “L’aspetto
della gloria dell’Eterno era agli occhi dei figliuoli d’Israele come un
fuoco divorante sulla cima del monte... Il suon della tromba s’andava
facendo sempre più forte” (
Esodo 19:18, 19
). I segni della presenza
dell’Eterno erano così terribili che tutto Israele, scosso dalla paura,
si prostrò alla presenza del Signore; perfino Mosè esclamò: “... Io
son tutto spaventato e tremante” (
Ebrei 12:21
).
Cessati i tuoni e lo squillo di tromba, dopo un periodo di silen-
zio solenne, si udì la voce dell’Eterno. Circondato dagli angeli, il
Signore proclamò la sua legge dalle fitte tenebre che lo avvolgevano.
Mosè così descriverà quella scena: “... L’Eterno è venuto dal Sinai,
e s’è levato su loro da Seir; ha fatto splendere la sua luce dal monte
di Paran, è giunto dal mezzo delle sante miriadi; dalla sua destra
usciva per essi il fuoco della legge. Certo, l’Eterno ama i popoli;
ma i suoi santi son tutti agli ordini suoi. Ed essi si tennero ai suoi
piedi, e raccolsero le sue parole” (
Deuteronomio 33:2, 3
). L’Eter-
no si rivelò non solo come colui che aveva eseguito un giudizio e
formulato delle leggi, ma anche come il misericordioso protettore